Il volo strumentale, la virata, il cratere: il misterioso schianto per “cause ignote”

Il volo strumentale, la virata, il cratere: il misterioso schianto per "cause ignote"

È il 22 ottobre 2005 e dall’aeroporto Internazionale Murtala Muhammed di Lagos, Nigeria, decolla il volo Bellview Airlines 210, diretto all’aeroporto Internazionale Nnamdi Azikiwe, nella città nigeriana di Abuja, con 117 persone a bordo. Il Boeing, per cause tutt’oggi sconosciute, precipiterà nei pressi del villaggio Lisa, provocando il decesso di tutti i passeggeri a bordo.

L’equipaggio e la dinamica dell’incidente

A bordo del Boeing 737 della compagnia aerea nigeriana Bellview Airlines, diretto ad Abuja, quella sera del 22 ottobre 2005 si trovano 6 membri dell’equipaggio e 111 passeggeri, quasi tutti nigeriani, eccetto 10 ghanesi, due britannici, un tedesco, un sudafricano, un maliano e un americano. Viaggiava a bordo del volo Bellview anche Cheick Oumar Diarra, un generale del Mali e vice segretario esecutivo della Ecowas (Comunità economica degli Stati dell’Africa occidentale).

A comandare lo sfortunato aeromobile è il comandante Imasuen Lambert. Con più di 13.400 ore di volo alle spalle, di cui circa 1.053 sul Boeing 737, le sue prestazioni come pilota, a detta dei colleghi, erano considerate “soddisfacenti”. Sul volo Bellview è presente anche il primo ufficiale, Eshun Ernest. Ernest aveva meno esperienza di volo del comandante, con 762 ore di volo accumulate, di cui 437 sul Boeing e l’ingegnere di volo, Sanni Steve. Sul velivolo, quel giorno, vola anche la moglie del primo ufficiale, Sarah, che perderà la vita insieme agli altri passeggeri.

Il volo Belliview Airlines 210 effettua il decollo dall’aeroporto Murtala Muhammed della città di Lagos alle 19:28, ora locale, senza nessun problema, seguendo le regole del volo strumentale, cioè con l’ausilio dell’apparecchiatura di bordo, cosa che permette al pilota di volare anche in condizioni in cui non riesca ad avere una visuale ottimale. A due minuti dalla partenza, il velivolo compie una virata a destra. L’operatore della torre di controllo contatta quindi il volo Bellview, ordinando ai piloti di riferire all’operatore di avvicinamento della virata appena effettuata. “Avvicinamento, Bellview 210 è con te in una svolta a destra ed esce da 1600 (piedi)”, si sente il pilota dire all’operatore di avvicinamento, nelle registrazioni, il quale risponde: “Segnala di nuovo passando uno tre zero”. L’equipaggio del volo Bellview conferma di aver ricevuto il messaggio, ma quella sarà l’ultima comunicazione che invierà.

Alle 19:43 il controllore prova a chiamare ancora il volo 210, invano. L’aereo si è appena schiantato a 14 chilometri dall’aeroporto di Lagos, uccidendo tutte le 117 persone a bordo e creando, per il violento impatto, un cratere molto profondo, vicino al villaggio Lisa. Inizialmente, alcuni funzionari della National Emergency Management Agency, riferiranno che 50 passeggeri erano sopravvissuti all’impatto, voce poi smentita quando una troupe televisiva scoprirà i resti del velivolo, e la Croce rossa nigeriana affermerà che i passeggeri sono tutti deceduti.

Le indagini

Le indagini su cosa provocò la sciagura accaduta al volo Bellview venne condotta dall’Aib (Accident Bureau Investigation), ma furono ostacolate dal mancato ritrovamento delle scatole nere. Non furono mai ritrovati né il registratore vocale di cabina (Cvr) né il registratore dei dati di volo (Fdr). A causa dell’impatto verticale e dell’alta velocità con cui si schiantò al suolo l’aeromobile, i ricercatori rinvenirono solo il 60% dei pezzi del velivolo. Purtroppo, anche delle vittime, non fu possibile consegnare i corpi interi alle famiglie. Durante le indagini, l’Associated Press scoprì un rapporto che riportava che il comandante Imasuen era tornato a lavorare dopo una pausa durata 14 anni, e che in quel periodo venne colpito alla testa durante una rapina.

Fu anche scoperto da un ulteriore rapporto, che Imasuen era stato sospeso dalla compagnia aerea per essersi rifiutato di far volare un aereo, da lui considerato non sicuro. Emersero fogli bianchi nei manuali della sicurezza forniti ai piloti dalla compagnia, cosa che spinse gli Stati Uniti a criticare i sistemi di sicurezza in vigore negli aeroporti della Nigeria, che probabilmente non avevano applicato le norme di sicurezza previste, il giorno dell’incidente.

Le condizioni metereologiche al momento della tragedia

Dalle indagini dell’Aib si evinse che al momento dell’incidente le condizioni metereologiche nei pressi di Lagos non erano buone. Si era infatti formato quello che viene definito “sistema convettivo”, ovvero un grande sistema temporalesco, che può interessare zone di decine o persino centinaia di chilometri. Le immagini satellitari di quel giorno, mostrarono cumulolembi (grosse nuvole a sviluppo verticale, in cui si formano spesso fulmini) sopra Lagos e nella zona sud-occidentale della città. Si ipotizzò, quindi, che il volo Bellview potesse essere finito in mezzo a un forte temporale, forse colpito da un fulmine.

L’ipotesi di un atto terroristico

Quando furono ritrovate parti della fusoliera dell’aereo bruciate, a 100 chilometri dal luogo del disastro, gli inquirenti iniziarono a sospettare che la tragedia fosse opera di un gruppo di terroristi, che avevano annunciato di essere i responsabili dello schianto del volo Bellview Airlines 210. Vennero quindi chiamati il Nigerian State Security Services e il l’Fbi, ad effettuare i test sulle parti bruciate della fusoliera, ma dai tamponi effettuati non emerse alcun residuo di esplosivo. L’aereo non era esploso in volo e la pista terroristica fu accantonata.

Conclusioni delle indagini

Non avendo a disposizione le scatole nere e non potendo ricostruire il volo dell’aereo, l’Aib non riuscì a stabilire le cause che determinarono il disastro del volo Bellview 210, ma si limitò a indicare una serie di fattori come i probabili responsabili la sciagura. La prima delle possibili cause fu riscontrata nello scarso addestramento del pilota, e nel carico di ore di volo eccessivo, accumulato nei giorni precedenti l’incidente, che potrebbero aver influito sulla salute di Imasuen.

Indagini più approfondite sull’aeromobile della Bellview Airlines, rivelarono inoltre che quel Boeing presentava difetti tecnici, che lo rendevano inadeguato al volo e che la compagnia aerea non aveva rispettato norme di manutenzione e sicurezza adeguate agli standard di volo. Nel rapporto conclusivo, rilasciato ben 8 anni dopo l’incidente, ovvero nel 2013, l’Aib si limitò a impartire una serie di raccomandazioni in materia di sicurezza all’autorità nigeriana per l’aviazione civile, all’agenzia nigeriana di gestione dello spazio aereo e infine, alla Bellview Airlines.

Leave a comment

Your email address will not be published.