La notizia, data in Francia dal ministro delle finanze Bruno Le Maire, ci ha messo pochissimo ad arrivare in Italia. Il governo transalpino e la multinazionale indiana dell’accaio, ArcelorMittal, investiranno 1,8 miliardi di euro sull’acciaieria di Dunkerque (di proprietà del gruppo siderurgico) per ridurre il carbonio prodotto, tagliando così le emissioni industriali del Paese del 6%. Stando a quanto si apprende, 850 milioni dovrebbero essere a carico dello Stato francese.
I fondi serviranno a finanziare due forni elettrici e un piano di riduzione delle emissioni dell’impianto. Ad annunciare il raggiungimento dell’accordo tra ArcelorMittal e il governo è stato appunto il ministro dell’economia transalpino durante un incontro con i giornalisti. La multinazionale indiana ha inoltre specificato il titolare del Tesoro francese firmerà una lettera di intenti con Edf (Electricite de France) per un contratto di fornitura a lungo termine di energia nucleare.
Già nei mesi scorsi il governo francese aveva annunciato le linee di un ampio sforzo per la riduzione dell’inquinamento industriale che avrebbero coinvolto anche ArcelorMittal, i cui impianti sono tra quelli con maggiori emissioni. Nel complesso il Paese d’oltralpe aveva stimato investimenti per un miliardo finalizzati a realizzare una politica progressiva di riduzione delle emissioni del settore industriale, che pesa nel complesso sul 18% delle emissioni totali francesi.
La notizia dell’impegno preso con il colosso siderurgico indiano è chiaramente rimbalzata nel nostro Paese, dove invece ArcelorMittal sta studiando il “divozio consensuale” con Invitalia per dividere i propri destini da quelli dell’ex Ilva. Nei giorni scorsi, dopo mesi di trattative, il governo aveva dovuto prendere atto dell’assenza di margini di trattativa con la multinazionale. Così, i prossimi torneranno a essere giorni decisivi per definire le sorti dello stabilimento di Taranto: incontri sono in programma tra martedì e giovedì, quando il governo incontrerà di nuovo i sindacati.