A metà febbraio Stellantis comunicherà i risultati dell’anno appena trascorso: veicoli immatricolati nel mondo e nelle singole aree geografiche, fatturato, profitti, evoluzione della partnership con la cinese Leapmotor su cui il gruppo ha investito 1,5 miliardi per il 20%, produzioni e punto su quanto previsto nel piano «Dare Forward» (osare per andare avanti) al 2030. Secondo un analista, nel dato finale del gruppo emergerà «lo smaltimento delle scorte di veicoli sul mercato americano dopo il lungo stop causato dagli scioperi negli stabilimenti per il rinnovo del contratto». Il blocco aveva impattato negativamente sui ricavi netti a tutto ottobre per tre miliardi di euro.
L’oneroso braccio di ferro con il sindacato americano Uaw e quello canadese Unifor, insieme alla necessità di risparmiare e alle nuove strategie di marketing, hanno inoltre portato Stellantis a dare forfait a quello che è rimasto dei Saloni: Los Angeles nel 2023, ma anche il Ces di Las Vegas, che si è chiuso ieri, e quello di Chicago, a febbraio, per restare negli States.
Il gruppo guidato da Carlos Tavares, con i suoi 14 marchi, sarà assente anche a Ginevra, che ritorna tra febbraio e marzo in occasione del centenario e la cui ultima edizione si è svolta nel 2019. Decisione, quella di Stellantis, seguita anche dagli altri big occidentali, eccetto il gruppo Renault di Luca De Meo. I tedeschi hanno invece fatto una scelta di campanile, preferendo a Ginevra, fino a qualche anno prima della pandemia considerato il palcoscenico numero uno in assoluto, la rassegna della mobilità di Monaco.
Ecco, allora, che i «no» di Stellantis e degli altri costruttori europei hanno finito per spalancare ancora di più le porte di casa ai marchi cinesi, presenti invece in massa all’evento in terra svizzera. Un’occasione imperdibile per far toccare con mano ai visitatori i loro prodotti, elettrici ma anche endotermici, con un occhio di riguardo ai listini, trasformando cosi il Motor Show di Ginevra in una sorta di Shanghai bis. E l’avanzata continua.
In attesa dei dati globali relativi al 2023, Stellantis ha intanto comunicato i risultati in Europa. C’è un’accelerazione nelle vendite che consolida il secondo posto nella classifica, dietro a Volkswagen, con una quota del 18,4% e una crescita delle immatricolazioni pari al 5,9% rispetto al 2022.
Il gruppo, inoltre, si conferma leader nei furgoni con una penetrazione superiore al 30% e un aumento delle vendite del 15%. Nei veicoli elettrici, il dato vede un +14% sul 2022 e il primato europeo, grazie alla quota del 14,2%.
«I risultati del 2023 confermano Stellantis come il competitor più agguerrito per la conquista del gradino più alto del podio. Siamo inoltre sulla strada giusta per raggiungere l’obiettivo di raddoppiare l’offerta di modelli elettrici in Europa entro fine 2024», il commento di Uwe Hochgeschurtz, responsabile del gruppo per i mercati dell’Europa Allargata.