Richard Gere diserta il processo ma va in tv ospite da Damilano. L’ira della Lega: “Brutto film”

Richard Gere diserta il processo ma va in tv ospite da Damilano. L'ira della Lega: "Brutto film"

«Ho preferito un intervento a distanza e ho offerto una testimonianza scritta, ma non è stata accettata, non è facile arrivare a Palermo, ma sono lieto di questo invito (in tv, ndr) perché é molto importante esprimersi con calma riguardo a quanto stava accadendo su quella nave allora». Così Richard Gere, in collegamento da New York, a «Il cavallo e la Torre» su Rai 3 condotto da Marco Damiliano , ha spiegato la sua scelta di non intervenire al processo di Palermo che vede imputato il ministro Matteo Salvini. Gere era stato citato come testimone, visto che era salito in quell’agosto a bordo della Open Arms. Avrebbe dovuto essere ascoltato lo scorso 6 ottobre. Ma per i suoi impegni cinematografici non era riuscito a raggiungere Palermo per la deposizione, E alla fine la sua testimonianza era saltata. Ora ha cambiato idea, e ha deciso di accettare l’invito della trasmissione di Damilano. «Mi aveva impressionato – ha detto – l’idea che in Italia ci fosse una legge che impediva di aiutare». Ma la sua ospitata tv, proprio nel giorno della deposizione di Salvini al processo, non è piaciuta alla Lega: «Richard Gere era così colpito dalla sofferenza degli immigrati su Open Arms che ha disertato il processo di Salvini a Palermo, ma ora trova il tempo per precipitarsi nel salottino rosso di Marco Damilano. Siamo davanti a un brutto film». Così i parlamentari della Lega in Vigilanza Rai, Giorgio Maria Bergesio, Ingrid Bisa, Stefano Candiani, Elena Maccanti, Clotilde Minasi ed Elena Murelli.

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