L’audizione della vergogna dell’ex rettrice Claudine Gay aveva scosso l’opinione pubblica circa la clemenza nei confronti dell’antisemitismo all’interno del campus, ora per Harvard si mette male. Alcuni studenti ebrei hanno intentato una causa contro l’Università, rea di essere diventata “un bastione di dilagante odio antiebraico”. La causa si aggiunge a quelle presentate contro l’Art Institute di Chicago, la New York University e l’Università della Pennsylvania.
Il gruppo di studenti ebrei ha puntato il dito contro Harvard per la violazione dei diritti civili, poichè l’università ha tollerato molestie, aggressioni e intimidazioni. Violenze aumentata in maniera esponenziale dopo il 7 ottobre, data del brutale attacco dai miliziani di Hamas contro Israele. “Folle di studenti e docenti pro Hamas hanno marciato a centinaia attraverso il campus di Harvard, gridando vili slogan antisemiti e chiedendo la morte agli ebrei e di Israele”, si legge nella causa, come riporta il Guardian: “Quelle folle hanno occupato edifici, aule, biblioteche, sale studenti, piazze e aule di studio, spesso per giorni o settimane alla volta, promuovendo la violenza contro gli ebrei”. Ricordiamo che gli studenti filo-palestinesi sono arrivati a occupare il campus per 24 ore consecutive.
Marc Kasowitz, socio dello studio legale che ha intentato la causa (Kasowitz Benson Torres), ha affermato in una dichiarazione che il contenzioso è necessario perché Harvard non avrebbe “corretto volontariamente il suo radicato problema di antisemitismo”. Un portavoce dell’università ha annunciato che non verranno rese dichiarazioni in merito, ricordando che sono in fase di valutazione i comportamenti di una dozzina di studenti del campus che avrebbero preso parte alle attiità pro-Palestina.
Lo scoppio della guerra tra Israele e Hamas ha avuto ripercussioni imprevedibili all’interno dei campus universitari di tutti gli Stati Uniti. In più di un’occasione, gli studenti ebrei hanno denunciato l’incapacità delle università di proteggerli da molestie e intimidazioni. Come anticipato, il dibattito ha assunto toni ancora più accesi in seguito all’audizione in Congresso dei presidenti di Harvard, Penn e Mit: la mancata condanna degli episodi antisemiti ha scatenato una bufera tale da spingere Liz Magill a lasciare la poltrona da rettrice alla Penn. Stesso destino per la Gay, che ha dovuto fare fronte anche a pesanti accuse di plagio. Ricordiamo che il Dipartimento dell’Istruzione degli Stati Uniti ha ripetutamente incitato le università a combattere l’antisemitismo e l’islamofobia nei campus, minacciando lo stop ai finanziamenti federali.