– La Lazio ha pubblicato sui social un video per dimostrare il dominio incontrastato durante un’azione di gioco durata oltre 1 minuto. Roba che tutti a commentare la meraviglia del sarrismo, fatto di passaggi infiniti e gran possesso palla. Risultato: alla fine di questo minuto di scambi, c’è stato un cross al centro e un tiro fuori dallo specchio della porta. Bellissimo, insomma, ma del tutto inutile. Roma-Lazio era ancora 0 a 0 e, alla fine della fiera, gli aquilotti hanno segnato solo su rigore. La domanda è: ma a che serve fare delle azioni avvolgenti e meravigliose, lunghe e ripetute, se poi non segni mai?
– Mario Draghi oggi è andato ad una riunione con il collegio dei Commissari Ue. Ha parlato di economia e ha spiegato loro come risolvere il tutto, suggerendo di “definire una roadmap ampia e dettagliata” per identificare “priorità, linee di azione e politiche da mettere in atto nei diversi settori”. Non solo. Ieri aveva pure incontrato gli imprenditori italiani ed europei. Per essere uno che dovrebbe fare “il nonno”, si muove assai nei meandri della politica… Non è che ce lo ritroviamo a Bruxelles?
– Secondo Romano Prodi candidarsi alle europee da leader di partito, sapendo già di doversi dimettere in caso di elezione, sarebbe come “svilire la democrazia”. Quasi una truffa elettorale. Non è così. O meglio: lo sarebbe se considerassimo gli italiani un branco di idioti. In realtà gli elettori sono in grado di capire che se Meloni e Schlein si piazzano in cima alla lista non lo fanno per diventare eurodeputati, ma solo per dare un imprinting, per metterci la faccia, per dettare la linea alla squadra. O forse Prodi ci prende tutti per scemi e crede che gli elettori non siano in grado di comprendere un ragionamento di questo tipo?
– Le mail mandate dai consumatori al Codacons per lamentarsi di Chiara Ferragni fanno sganasciare dal ridere. C’è la tizia che aveva comprato il pandoro alla figlia pensando di fare del bene, quell’altro che ne ha acquistati cinque lasciandoci un rene. Meraviglioso. Il dramma per l’influencer è che questa storia sembra non voler finire mai e il motivo è presto detto: perché fa fare un sacco di clic ai siti di notizie. Quindi i giornalisti insistono, pure quando non hanno molta ciccia su cui scrivere. Credo che l’unica àncora di salvezza per lei sia Sanremo. Solo allora l’attenzione, forse, si sposterà altrove…
– Romano Prodi sostiene che in quel famoso dibattito contro Berlusconi moderato da Bruno Vespa nel 2006 sarebbe toccato a lui avere l’ultima parola, circostanza che non avrebbe permesso a Silvio di chiudere lo scontro promettendo l’abolizione dell’Ici. Il giornalista smentisce categoricamente, ricordando che nel precedente scontro moderato da Clemente Mimun -per errore- fu Prodi a chiudere il confronto, dunque Vespa non fece altro che riequilibrare. Due cosette. Primo: mi aspetto che i debunker vadano a sbugiardare l’eventuale bufala (quanto sono ingenuo, non accadrà mai). Secondo: Prodi perse malamente quel confronto solo perché il Professore era troppo lento e poco coinvolgente per sperare di battere un uomo-tv come il Cav. Che poi, a pensarci bene, è la stessa cosa che rischia di accadere tra Meloni e Schlein. Occhio, Elly, riguardati le registrazioni e pensaci…
– L’attacco di Usa e Gran Bretagna contro i ribelli Houthi dimostra una cosa: che i gendarmi del mondo, vuoi o non vuoi, sono ancora loro. E quando le cose si fanno serie, Londra e Washington coinvolgono solo gli Stati che non si fanno grossi problemi a sganciare qualche bombetta. Tra questi non c’è l’Italia.
– Tanti auguri di buon compleanno a me. Perdonate la versione breve, a domani.