La visita del premier britannico Rishi Sunak a Kiev non è piaciuta a Dmitri Medvedev. Sul suo canale Telegram, il vicepresidente del Consiglio di sicurezza nazionale russa si è scagliato contro il capo del governo di Sua Maestà e l’annuncio di nuovi aiuti militari di Londra al Paese invaso, pronunciando dure minacce come già fatto molte volte in passato.
“Sunak è arrivato a Kiev per firmare uno ‘storico accordo di sicurezza’; come reagirebbe l’opinione pubblica occidentale se la delegazione britannica finisse sotto il fuoco delle munizioni a grappolo nel centro di Kiev, come è successo ai civili della nostra Belgorod?”, ha scritto Medvedev, facendo riferimento ai bombardamenti ucraini sulla città russa ordinati in risposta ai massicci attacchi missilistici della Federazione contro i centri abitati dell’avversario. “Mi auguro che i nostri eterni nemici, gli arroganti inglesi, capiscano che il dispiegamento del loro contingente militare ufficialmente in Ucraina significherà una dichiarazione di guerra al nostro Paese”. Il premier Sunak non ha però fatto menzione a questa eventualità.
Al suo arrivo nella capitale ucraina, il leader dell’esecutivo britannico ha affermato che il Regno Unito aumenterà di 200 milioni di sterline il supporto al Paese invaso nel prossimo anno finanziario, portandolo a 2.5 miliardi. “Voglio dare un messaggio semplice. Il nostro supporto non può vacillare e non lo farà”, ha scritto su X. In particolare, Londra ha intenzione diventare il principale fornitore delle forze armate ucraine per quanto riguarda varie tipologie di droni, tra cui dispositivi marini, per la sorveglianza e per attacchi a lungo raggio. La maggior parte degli Uav sarà prodotta su suolo inglese, ma Sunak ha assicurato che il suo ministero della Difesa è già in contatto con vari partner internazionali. Il premier britannico ha anche riferito che i due Paesi firmeranno un accordo di cooperazione che comprende “condivisione di intelligence, cybersicurezza, addestramento militare e medico e cooperazione nell’ambito dell’industria della difesa”.
Nessuna indicazione, dunque, al fatto che nelle intenzioni di Londra vi sia il dispiegamento di truppe nel Paese invaso dai russi nel 2022. Le minacce di Medvedev sono dunque da inserire nell’impianto retorico che il politico ha deciso di adottare da quando è scoppiato il conflitto. Nel corso dei due ultimi anni ha infatti più volte dichiarato che la Federazione avrebbe attaccato gli Stati della Nato nel caso in cui avessero continuato a fornire armi all’Ucraina, arrivando persino a definire come possibile l’utilizzo di missili nucleari.