Le certezze di Sinner, i dubbi in casa Djokovic e il mistero Berrettini

Le certezze di Sinner, i dubbi in casa Djokovic e il mistero Berrettini

Le certezze di Sinner, il mistero Berrettini, i primi dubbi di Djokovic. L’Australian Open partirà così, e potrebbe essere davvero l’inizio della nuova era del tennis. Si parte con un paio di novità il via di domenica (per noi domani notte all’1) e il veto a cominciare i match dopo le 23.30 (come fu per Jannik a Bercy, scatenando le polemiche) -, ma per il resto c’è molta attesa per un cambio della guardia che sembra sempre più vicino. Con Alcaraz che potrebbe alla fine del torneo riprendersi il numero uno al mondo.

Intanto: le certezze del nostro Numero Uno sono evidenti, i bookmakers lo vedono come terzo favorito, lui è partito già alla grande dimostrando ulteriori progressi nei primi due match di esibizione al Kooyong Classic, l’evento che gli australiani organizzano prima dell’Open per mettere a loro agio i campioni. Sinner ha vinto con autorevolezza un’altra partita, e lo ha fatto contro Casper Ruud, uno che è stato numero 2 del mondo e che adesso comunque è undicesimo. È finita 6-2, 6-3 giocando con il vento in poppa (non solo metaforicamente), soprattutto in considerazione che nei turni di battuta del rivale, Ruud ha raccolto solo 8 punti. Buona la seconda, dunque, «e in questo momento mi sento in ottima forma – ha detto Sinner -. C’è sempre spazio per migliorare, ma mi sento bene. Non vedo l’ora di fare il mio debutto all’Australian Open».

Fissato probabilmente già il primo giorno, in un tabellone che lo ha messo dalla parte di Djokovic, e quindi nel caso con il serbo se la vedrà in semifinale. Proprio Djokovic, intanto, ha seminato qualche dubbio sul suo futuro alla vigilia, parlando in un’intervista di piccole crepe nel suo granitico approccio al tennis: «Faccio sempre più fatica a partire per lungo tempo e lasciare i miei figli a casa. Per la prima volta comincio a pensare a quando mi ritirerò: non sarà subito, ma di sicuro comincerò a scegliere sempre di più quali tornei mi convenga giocare per stare di più con la famiglia».

Si comincia così, in fondo, a cambiare vita, ma nessuno comunque può invece dubitare della voglia di Nole di aggiudicarsi il suo Slam numero 25, che poi sarebbe l’undicesimo a Melbourne. Qualche dubbio, piuttosto, lo ha seminato Matteo Berrettini, protagonista appunto di un mistero non ancora risolto: si era iscritto anche lui al Kooyang Classic, ma ha rinunciato prima di scendere in campo con Thiem cancellandosi dall’esibizione e sollevando perplessità sull’effettivo recupero dal malanno al piede destro. Il sorteggio nel quale erano presenti undici azzurri (5 uomini e 6 donne) con altri 4 ragazzi all’ultimo turno delle qualificazioni su 18 iscritti, segno del boom del tennis italiano lo ha messo al primo turno contro Tsitsipas, mica male per uno che torna dopo mesi di stop. Ma a questo punto chissà se lo vedremo in campo.

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