L’assalto al “sushiman” per un video sui social In manette tre cinesi

L'assalto al "sushiman" per un video sui social In manette tre cinesi

Era il pomeriggio di Pasquetta dello scorso anno, il 10 aprile, quando il tentato omicidio nel ristorante «Houjie» di Chinatown, in via Lomazzo, aveva interrotto bruscamente la tranquillità più assoluta di una Milano un po’ sonnacchiosa e sostanzialmente ancora in vacanza. Che fosse una vendetta o comunque una sorta di regolamento di conti era stato da subito chiarissimo: il blitz del giovane che – inguainato in una tuta nera, con casco integrale in testa e una mannaia sottobraccio, arrivato alle 15 in moto a sconvolgere l’atmosfera sonnacchiosa per fiondarsi dentro un ristorante e assalire con una mannaia un 25enne seduto a tavola a parlottare con gli amici – era una di quelle «trame» che non lasciano molti dubbi. Inoltre l’impressione che la vittima designata, che si era difesa con un braccio salvandosi così la vita (ma non la mano sinistra che l’aggressore, con quella raffica di colpi, gli aveva quasi staccato), la sapesse lunga sulle ragioni di quel tentato omicidio, era fin troppo evidente. Ieri gli investigatori della seconda sezione della squadra mobile per quell’assalto hanno arrestato tre cinesi di 19, 20 e 31 anni. L’autore materiale del tentato omicidio è il maggiore del trio e risponde al nome di Weiwei Hu, meglio conosciuto come Prince, «il principe», imprenditore cinese e aspirante influencer, con un profilo Instagram seguito da quasi 30mila follower e dove lui non esita a mostrarsi alla guida di auto di lusso, come la Ferrari da cui scende in un video postato di recente durante la sua partecipazione a una festa di matrimonio.

Quel giorno il suo complice 20enne, dopo aver saputo della presenza della vittima in zona Chinatown, l’aveva individuata e seguita fino al ristorante dove lavora, il «Houjie» appunto. Il cinese di 25 anni nel mirino del trio è un «sushiman», ovvero uno di quei cuochi deputati specificatamente a realizzare sushi, sorpreso dal suo sicario in un momento di relax con gli amici al ristorante. Dopo essersi bardato con tuta e casco in modo da non essere riconosciuto nonostante le telecamere, «il principe» era piombato quindi sulla vittima all’interno del locale dove aveva messo a segno la violentissima aggressione davanti allo stupore dell’intera tavolata, prima di darsi alla fuga e cambiarsi nuovamente d’abito, aiutato dal terzo complice, il 19enne, che ha anche dato una mano a portare via il borsone con dentro gli abiti utilizzati per eseguire l’assalto.

La polizia, arrivata ai responsabili analizzando ogni fotogramma ripreso dalle telecamere della zona, ma anche grazie a intercettazioni e perquisizioni, pur senza scendere nei dettagli sostiene che alla base dell’aggressione «quasi» mortale ci sarebbero dissapori nati per un video apparso sui social tra la vittima e Prince, che ha materialmente compiuto l’aggressione. E che forse adesso dovrà dire addio alle sue ambizioni da influencer.

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