La lettera di Rosa e Olindo: “Noi innocenti”

"Olindo e Rosa leghisti", l'ultima bufala

La lettera è scritta da Olindo ma è anche a nome di Rosa. Due pagine fitte – penna nera, corsivo tremante ma scorrevole, qualche errore – rivolte al direttore del Tg 1 Gian Marco Chiocci perchè vengano lette durante l’edizione della sera e divulgate a tutta Italia, all’ora di cena. «Caro direttore – comincia lo sfogo pubblico – è da 17 anni che non abbiamo diritto di parola. Per i giornali siamo dei mostri e sono state diffuse bugie di ogni tipo. L’ultima notizia FALSA – scrive Olindo in maiuscolo – è uscita due giorni fa e si riferisce alle sue impronte digitali che sarebbero state rinvenute sul quadro elettrico di casa Castagna, una circostanza smentita dagli atti». La decisione della Corte d’appello di Brescia di accogliere la l’istanza di revisione del processo riaccende le speranze della coppia. Che racconta in prima serata la sua verità. Secondo Olindo, lui e la moglie sono stati il capro espiatorio della strage: «Se la sono presa con due persone che non sapevano come difendersi, che all’inizio hanno avuto un avvocato d’ufficio che durante gli interrogatori è stato quasi sempre zitto. È troppo brutto far uscire la verità che può trattarsi di criminali che hanno fatto tutto questo per la droga?». L’uomo affronta il tema delle confessioni poi ritrattate. «Provate a mettervi al nostro posto, due persone semplici che all’improvviso vengono prima indicate come colpevoli e poi portate in carcere. Soli e spaventati, chiusi in cella per due giorni, senza capire cosa stava succedendo. Poi all’improvviso, arrivano quei due carabinieri che con la scusa di prendere di nuovo le impronte digitali mi hanno fatto una testa così, dicendo che era meglio confessare».

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