Il Milan si perde tra sconfitte, Var e gaffe. I tifosi a Pioli: “Adesso i bonus sono finiti”

Due all'ultima chiamata: Pioli alza il muro, Mou senza bacchetta

Per una volta, incassata la seconda consecutiva eliminazione, Stefano Pioli non è rimasto da solo al centro del mirino dei tifosi e dei social. Al suo fianco è stato impallinato Paolo Scaroni, presidente del Milan, di Eni e con molti altri incarichi che gli hanno impedito di partecipare al vertice romano con Gravina sulle riforme del calcio provocando qualche malumore anche a casa Milan. Ma a scatenare il mondo rossonero sul web sono state le improvvide frasi pronunciate proprio da Scaroni prima della sfida con l’Atalanta («all’inizio vedi la coppa Italia e pensi che ci siano troppe partite, poi magari pensi di vincerla») diventate virali. Subito dopo Scaroni è toccato a Stefano Pioli, liquidato con il giudizio popolare («ha finito i bonus»). Il tecnico invece, sul piano della comunicazione, ha puntato su due cavalli di battaglia: 1) «i fischi finali dei tifosi sono stati meritati!»; 2) «che non ci fosse il rigore del 2 a 1 atalantino l’ho capito in diretta, Miranchuk si è tuffato».

Persino Leao, per la prima volta, si è lamentato di quel fischio di Di Bello: «Incredibile» ha scritto su Instagram. Poi c’è molto altro, a cominciare dal solito deficit difensivo segnalato dal primo gol di Koopmeiners incassato con mezza difesa fuori posizione. Inevitabile il rimorso per le assenze concentrate in quel settore e l’uscita di Gabbia (colpo alla nuca nello scontro con De Roon: torna con la Roma). Nel frattempo del secondo difensore da acquistare sul mercato nessuna notizia mentre è finalmente partito per la Turchia Krunic. In aggiunta ci sono da mettere nel conto di questa stagione dal bilancio negativo tendente al fallimentare qualora non arrivassero il posto in Champions e una buona performance in Europa league, il rendimento di alcuni esponenti del mercato: Loftus Cheek è sotto la soglia come Jovic.

Sullo sfondo di quest’altra delusione milanista, resiste comunque la questione arbitrale riassunta in modo efficace dal ceo Giorgio Furlani che se l’è cavata così: «Ormai è tutto un caos». Come dimostrato dalla moviola di Graziano Cesari che ha certificato gli errori di Di Bello-Valeri sul rigore non concesso all’Atalanta sullo 0-0, sul penalty invece assegnato per l’intervento di Jimenez e su quello negato al Milan nel finale. Del tragico girone d’andata vissuto dagli arbitri, parlerà oggi a Coverciano Gianluca Rocchi, il ct della categoria. A sentire Gasp (che ha liquidato Di Bello dandogli del «maleducato» perché non lo avrebbe salutato), Pioli e Mou il tema dell’utilizzo del var è diventato centrale e sta provocando disparità di interventi e di risultati molto gravi per la regolarità della stagione.

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