Giuseppe Conte e Paolo Gentiloni «assediano» la segretaria del Pd Elly Schlein con una manovra a tenaglia. L’obiettivo è far saltare la candidatura di Schlein alle Europee. Il pressing in casa Pd cresce.
Da più fronti piovono appelli per spingere la segretaria al passo indietro. Anche l’ex ministro Paola De Micheli, sfidante di Schlein all’ultimo congresso, si muoverà con una richiesta ufficiale. C’è una doppia questione che ruota sulla candidatura di Schlein. Il primo tema è elettorale: la discesa in campo della leader, con il sistema della tripla preferenza con l’obbligo dell’alternanza di genere, penalizzerebbe le altre candidature rosa del Pd. C’è poi il capitolo capilista.
Al Sud il sindaco di Bari Antonio Decaro punta alla guida della lista dem. Nel centro-Nord stesso discorso per il governatore Stefano Bonaccini. Se Schlein scende in campo, il timone della lista del Pd passerà nelle sue mani. Ora però nella testa di Elly frulla una «nuova» insidia: la coppia Gentiloni-Conte. Il leader del M5s e il commissario Ue agli Affari economici pare si siano messi d’accordo, incalzando nella stessa giornata Schlein sul tema della candidatura.
Gentiloni è stato netto: «Non mi candiderò per il Parlamento europeo» ha riferito al quotidiano Politico.eu. aggiungendo: «Dopo le elezioni europee di giugno tornerò nel mio Paese. Non andrò mai in pensione». La segretaria incassa e fa buon viso a cattivo gioco: «Con Gentiloni ci sentiamo spesso. In questi anni il risveglio dell’Europa è stato possibile grazie al lavoro del gruppo socialista e, dentro questo, della nostra delegazione e dei commissari come lui. Il Pd continua a essere casa sua».
Sul tema candidature, la fucilata arriva dal fronte grillino. Conte sfida l’alleata: «Non ci sarò in quelle liste e spero che non ci siano nemmeno gli altri leader. Non dobbiamo prendere in giro i cittadini.
Non puoi dire datemi il voto, mi candido e trovate Conte su tutte le liste ma Conte nel Parlamento europeo non ci potrà andare, perché sono già deputato». Conte ha anche precisato che dal suo appello ai leader a non candidarsi alle europee non è esclusa la segretaria del Pd Elly Schlein. «Elly non ha l’immunità, non è che se si candida Giorgia Meloni inganna gli elettori e se lo fa Schlein, siccome fa parte di un campo progressista, no? Ho lanciato un appello a tutti». Al netto dell’appello, ieri è arrivato l’indizio che la coppia Gentiloni-Conte si muove alle spalle di Schlein.
Intanto ieri sera, ospite di Piazza Pulita su La7, Elly ha confermato che il confronto con Giorgia Meloni ci sarà. «Ha detto pubblicamente che lo accettava. Io mi sono rifiutata di andare alla loro festa di partito perché non condivido il palco con nostalgici del franchismo e del fascismo. Sono disponibile a un confronto, non a casa sua, non a casa nostra». Quindi la segretaria del Pd ha risposto anche a chi dice che la premier abbia scelto lei e non Conte perché più gestibile: «Beh, sarebbe un errore perché avrà una bella gatta da pelare».