Del resto la vita è un Luna Park. E chi meglio di Virginia Raffaele, piedi per terra e testa fra le nuvole, cresciuta a pane e giostre, poteva condensare in uno show la metafora di questa nostra folle esistenza. E quale titolo migliore poteva scegliere per il suo primo one-woman show sull’ammiraglia Rai se non Colpo di luna? Dunque domani sera non perdetevi la prima delle tre seratone di Virginia, tutte al venerdì: un vortice delle sue parodie più famose e alcune nuove, di sketch, balletti, performance e compagni d’avventura come Carlo Conti, Gigi D’Alessio, Francesco Arca, la signora Coriandoli (Maurizio Ferrini) e tanti altri ospiti.
Virginia, un Colpo di luna è una cosa bella o brutta?
«Può essere un colpo di testa, un colpo di genio o anche un colpo di fortuna…».
Ma in questo show non ti togli le maschere e ci mostri Virginia?
«In effetti sì. Ci sarò io molto di più del solito. Anche perché questo è uno show televisivo, che richiama il grande varietà della Rai, non uno spettacolo teatrale puro. E avrò con me molti artisti con cui interagire. Ma mica posso lasciare a casa le mie facce».
E quindi in chi ti trasformerai?
«Oltre a Patty Pravo – che sarà intervistata da Carlo Conti -, la scrittrice Barbara Alberti, Bianca Berlinguer e alcune new entry. Poi ci sarà un personaggio di fantasia, Donata Stirpe, la signorina buonanotte, che aprirà e chiuderà lo show: racchiude l’immaginario di mia nonna e di tante altre donne».
Il titolo dello show richiama la tua infanzia, vissuta al Luneur, il Luna Park dei tuoi genitori all’Eur.
«Infatti sarà un Luna Park che si aggira in uno studio di varietà. Ho pensato che potesse essere carino raccontare da dove arrivo. Io ho avuto una vita al contrario, perché la mia è una famiglia di giostrai. Tutti i bambini chiedevano ai genitori di portarli alle giostre, io invece li pregavo di rimanere a casa. Ho avuto un’infanzia incredibile, perché vivi tutto da dentro e quindi vedi già il mondo in maniera diversa».
Tanto che il tuo primo bacio l’hai dato dentro il bruco-mela…
«Facevo i compiti sulla nave pirata, cenavo caricando i fucili. Se avessi detto ai miei genitori che volevo fare l’avvocato mi avrebbero guardato strano… Poi purtroppo per questioni complicate, e ingiuste, il parco è stato chiuso. Purtroppo non c’è stata una sufficiente catena umana di abbracci e solidarietà per tenerlo aperto. Ci ha lasciato il cuore a pezzi. Ma questa è un’altra storia».
Però quella vita ti ha forgiato e fatto diventare una fantastica giostraia per il grande pubblico dei teatri e della tv.
«Eh sì, il mio mestiere lo penso un po’ così: attrarre il pubblico per poi divertirlo. Siamo noi le attrazioni dello spettacolo. E poi il Luna Park è anche una metafora della vita: le montagne russe sono gli alti e bassi della nostra esistenza; gli specchi deformanti sono la nostra immagine, il modo in cui cambiamo; la ruota panoramica ci fa vedere il mondo da un’altra prospettiva. E i giocolieri sono le mamme che riescono a mettere insieme mille pezzi».
Qual è l’insegnamento della tua famiglia di circensi-giostrai, nonni e genitori, che ti porti dentro?
«Due grandi insegnamenti: il sacrificio per il lavoro e il rispetto per chi lavora e la sensibilità di cogliere il lato ironico delle persone e della vita. Poi quando passi le domeniche ad annoiarti aspettando l’arrivo di chi si vuole divertire per forza devi diventare creativo».
E qual è stato il tuo colpo di luna più folle?
Lanciarmi da un parapendio in Grecia. Oppure fare questo show, nel senso che mi chiedo chi me l’ha fatto fare. Però questo mestiere è fatto così, te ne innamori e cerchi di mettere sempre un altro obiettivo davanti a te per migliorare, per cambiare, per proporre qualcosa di nuovo senza tradire la tua storia».
A quando le parodie delle due donne più in vista del momento, Giorgia Meloni ed Elly Schlein?
«La politica non mi ha mai appassionato, per cui non essendo ferrata sull’argomento me ne tengo alla larga. Il mio lavoro è una reinterpretazione degli esseri umani, anche se a volte li ricreo e li faccio diventare non umani. Le imitazioni mi arrivano in modi diversi, da un tic fisico, da persone che mi ispirano per qualche motivo particolare, non perché sono in vista».
A proposito di persone molte esposte, cosa pensi del caso Chiara Ferragni?
«Penso che se i fatti di cui è accusata sono davvero così come sono stati descritti siano gravi, ma che è terribile sottoporre una persona a una gogna mediatica di tale ferocia e penso a quanto lei stia soffrendo».
Sta arrivando l’Amadeus quinto. E forse il sesto. Non hai voglia di tornare sul palco di Sanremo?
«Io ho già dato con Carlo Conti e Baglioni. I miei migliori in bocca al lupo per tutti e per tutti gli anni a venire».
Tanto tu hai già un bel daffare con la tournée di Samusà e il nuovo film Mondo a parte di Riccardo Milani in uscita a marzo. Altro che ottovolante…
«Appunto».