Gabriel Attal ha reso nota la lista dei ministri del suo governo e non mancano le sorprese. Il nome più atteso è sicuramente quello di Stephane Sejourne, segretario generale del partito di Emmanuel Macron, Renaissance, ma soprattutto marito del primo ministro. Il trentottenne è stato nominato ministro dell’Europa e degli Affari esteri, in sostituzione di Catherine Colonna. Considerato molto vicino al presidente Macron, di cui è stato consigliere, Sejourne da otto anni è il compagno di Attal e si è spesso fatto notare a livello internazionale per alcune esternazioni tutt’altro che diplomatiche.
“Su proposta del Primo Ministro sono stato nominato Ministro dell’Europa e degli Affari Esteri dal Presidente della Repubblica. Apprezzo l’onore che mi è stato fatto. È enorme. Porterò la voce unica del nostro Paese nel mondo”, le prime parole di Sejourne in un post pubblicato su X, ex Twitter: “Su richiesta del Presidente della Repubblica, rimango Segretario Generale di Renaissance. Proporrò al partito una nuova organizzazione della direzione e dell’esecutivo in vista delle elezioni europee, sulle quali delegherò durante la campagna”.
Tralasciando il legame con il primo ministro, Sejourne è chiamato a un compito particolarmente delicato complice il momento storico. Senza dimenticare i rapporti piuttosto tesi con l’Italia, ricordando quanto accaduto lo scorso maggio. Nel pieno della tensione tra Roma e Parigi per alcune esternazioni del riconfermato ministro dell’Interno transalpino Darmanin, il marito di Attal rincarò la dose nei confronti del premier Meloni, “incapace” di gestire la politica migratoria italiana: “L’estrema destra francese prende spunto dall’estrema destra italiana. E’ necessario denunciare la loro mancanza di competenze e inefficacia. La premier italiana fa tanta demagogia sull’immigrazione clandestina: la sua politica è ingiusta, disumana e inefficace”.
Oltre a Sejourne – che sarà il più giovane ministro della V Repubblica – la squadra di governo di Attal è completata dal già citato Darmanin agli Interni, Rachida Dati alla Cultura, Bruno Le Maire all’Economia, Sebastien Lecornu alla Difesa, Éric Dupond-Moretti alla Giustizia, Marc Fesneau all’Agricoltura, Catherine Vautrin al Lavoro e alla Sanità, Amélie Oudéa-Castéra all’Istruzione, alla Gioventù e agli Sport, Christophe Béchu alla Transizione ecologica, Sylve Retailleau all’Università. Il portavoce del governo sarà Prisca Thévenot. Il ministro con delega per i rapporti con il Parlamento è Marie Lebec mentre il ministro con delega all’uguaglianza Uomo Donna sarà Aurore Bergé.