Sui giornali si era scritto addirittura di una presunta «centrale di dossieraggio» al Viminale. Con relativi attacchi alla Lega e al ministro Salvini, in quanto ex titolare dell’Interno. E un esposto firmato mesi fa dall’opposizione che aveva dato il via a un’indagine ora archiviata dai magistrati di Catania. Finisce così il caso del video di Iolanda Apostolico, la giudice che aveva bocciato il decreto Cutro, e che per questo era finita al centro di uno scontro acceso tra governo e magistratura. Quest’ultima veniva accusata di politicizzare le proprie decisioni per contrastare i provvedimenti dell’esecutivo Meloni, mentre le toghe parlavano di tentativi di «intimidazione» da Palazzo Chigi.
Contestualmente è stato diffuso un video, rilanciato dalla Lega, della partecipazione di Apostolico alla manifestazione al porto di Catania nell’agosto del 2018, per chiedere lo sbarco dei migranti da nave Diciotti.
La prova, secondo la maggioranza, che la giudice non fosse imparziale nell’esercizio delle proprie funzioni. Il caso aveva spaccato anche l’Anm, tra chi difendeva la collega e chi ne prendeva le distanze. All’uscita del video i deputati del gruppo Alleanza Verdi e Sinistra Angelo Bonelli e Filiberto Zaratti avevano presentato un esposto alla Procura di Catania, in cui si chiedevano: “Chi ha fatto quel filmato e chi l’ha dato al ministro Salvini? Esiste al Viminale una banca dati che cataloga questi video di cittadini che prendono parte a eventi pubblici? E soprattutto: è stato commesso il reato di rivelazione ed utilizzazione di segreto d’ufficio?”. E il Pd rincarava esprimendo “preoccupazione”: «Esistono forse archivi dedicati?». Ora i pm di Catania hanno stabilito che le riprese non arrivavano da archivi delle forze dell’ordine, né da alcuna banca riservata. A girare il video con il suo telefonino privato, e cioè su iniziativa personale, sarebbe stato un carabiniere in servizio lì quel giorno, lo stesso che successivamente lo ha inviato in una chat privata. Il militare però quando era stato sentito come persona informata dei fatti, e quindi non indagato, aveva negato di essere l’autore del video.
“Dopo settimane di fango e insinuazioni, emerge che il famoso video che immortalava un giudice di Catania in piazza con l’estrema sinistra contro Matteo Salvini non era frutto di dossieraggio – è la nota della Lega – Ennesimo capolavoro dei media di sinistra che avevano sollevato un polverone per attaccare Salvini e nascondere la notizia di una giudice in mezzo a una folla che insultava le forze dell’ordine. Mentre la sinistra chiedeva al vicepremier di riferire urgentemente in Aula, un grande classico che si ripete con comica frequenza. A pochi giorni dall’udienza Open Arms, è doveroso ribadire che toghe e media politicizzati non riusciranno a intimidire la Lega e il suo segretario”, conclude la durissima reazione del Carroccio. Del resto era stato lo stesso Salvini l’altra sera a Quarta Repubblica a sostenere di essere vittima di un attacco da parte “di una certa corrente di sinistra e di una certa stampa di sinistra”. Anche il capogruppo di Fdi alla Camera, Tommaso Foti, commenta: “Fallito anche miseramente il tentativo di Pd e Cinque stelle, in particolare, di screditare l’operato delle forze dell’ordine che erano in servizio, addebitando alle stesse comportamenti anomali e alle quali come Fratelli d’Italia ribadiamo il massimo sostegno: a loro le opposizioni dovrebbero rivolgere le proprie scuse”. Invece Nicola Fratoianni, Verdi Sinistra, “per settimane c’è stato un linciaggio mediatico del magistrato”.