“Rimpasto e governo ristretto”: le prime mosse di Attal dopo la nomina

I segreti di Attal fra amori, set (e cereali)

A 24 ore dalla sua nomina a Matignon, il neo premier francese Gabriel Attal sta lavorando ad un rimpasto dell’esecutivo per formare in tempi rapidi una nuova squadra e convocare un consiglio dei ministri entro la fine della settimana. Tornato a Parigi dopo la visita nel Pas de Calais, per mostrare vicinanza alla popolazione colpita di recente da devastanti alluvioni, il più giovane primo ministro della Quinta Repubblica ha tenuto la sua agenda vuota per concentrarsi sulla scelta dei ministri.

Attal e il presidente Emmanuel Macron si sono già confrontati sulla composizione del nuovo esecutivo martedì 9 gennaio, durante una cena all’Eliseo. Secondo indiscrezioni rilanciate dai media d’Oltralpe, il neo premier punterebbe ad un governo ristretto con una quindicina di ministri e dicasteri accorpati con mandati allargati. Per fare un paragone, la squadra uscente di Elisabeth Borne era composta da 39 membri: 31 titolari di ministeri, di cui 14 con delega, e otto segretari di Stato. Le trattative proseguono con “intensità” per stabilire il “casting” (termine usato frequentemente dalla stampa francese) della nuova compagine governativa.

Per il momento, l’unica posizione confermata è quella del capo di gabinetto. Le Figaro ha riportato che il nuovo premier ha nominato Emmanuel Moulin, direttore generale del Tesoro, che lavorerà in tandem con Fanny Anor, direttrice del gabinetto di Attal al ministero dell’Istruzione. Secondo il suo entourage, il politico “dispone di una perfetta conoscenza del funzionamento dello Stato che il primo ministro ha potuto constatare avendo lavorato con lui al ministero dei Conti Pubblici”. Moulin è stato consigliere dell’ex presidente Nicolas Sarkozy nel 2007 e ha svolto incarichi di alto profilo in Eurotunnel e Mediobanca.

Stretto alleato di Macron e guardato con favore dall’elettorato, Gabriel Attal è il più giovane primo ministro della storia francese e il primo ad essere apertamente gay. Già ministro dell’Istruzione e portavoce del governo durante la pandemia di Covid, la sua nomina indica il desiderio di Macron di migliorare la posizione del suo partito centrista in vista delle elezioni europee di giugno e andare oltre le impopolari riforme pensionistiche e sull’immigrazione dell’anno scorso. Come titolare del dicastero preposto alla gestione della rete scolastica d’Oltralpe, Attal ha affrontato con intelligenza le controversie salariali e il problema della carenza di insegnanti, guadagnando una certa popolarità. Si è anche fatto promotore di una serie di iniziative di alto profilo, come il divieto di indossare abiti musulmani nelle scuole.

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