“Ha partecipato al raduno fascista”. Jebreal infanga Rampelli, lui querela

"Ha partecipato al raduno fascista". Jebreal infanga Rampelli, lui querela

Prima di spargere notizie false, s’informi“. Fabio Rampelli trascina Rula Jebreal in tribunale in riferimento alle recenti polemiche sulla commemorazione della strage di Acca Larentia. Sui social, la giornalista palestinese aveva infatti rilanciato le immagini dei nostalgici col braccio teso e affermato che il vicepresidente della Camera avesse partecipato a quella “manifestazione fascista“. Ma non era così. Rampelli aveva infatti preso le distanze dal raduno dei nostalgici, dissociando se stesso e Fratelli d’Italia dai saluti romani. Ma soprattutto aveva spiegato di aver presenziato solo alla cerimonia istituzionale, svoltasi in mattinata con le autorità, e non a quella finita poi al centro delle identificazioni della Digos.

Il fascismo prospera di nuovo in Italia… per gentile concessione del suo governo neofascista! Il presidente del Senato italiano si è notoriamente vantato: ‘Siamo tutti eredi di Mussolini’. Il mentore del primo ministro Meloni e il vicepresidente del Parlamento Fabio Rampelli hanno partecipato a questa manifestazione fascista“, aveva scritto sulla piattaforma X Rula Jebreal, a margine del video con i nostalgici che facevano il saluto romano. Chiamato impropriamente in causa, il deputato di Fratelli d’Italia non ha esitato a respingere la ricostruzione della giornalista, che gettava insinuazioni sul governo e lo accostava a quel raduno di estremisti.

Prima di spargere notizie false, s’informi. Anche negli Usa il giornalismo ha regole severe. Se lo avesse fatto avrebbe scoperto che io non ho partecipato alla manifestazione neofascista serale Ma a quella istituzionale con il governatore Rocca e l’assessore Gotor. Ne riparliamo in tribunale“, ha ribattuto Rampelli, informando in un successivo post di aver querelato Jebreal. Nelle ore immediatamente successive al discusso raduno davanti all’ex sede dell’Msi, il deputato aveva peraltro condannato con chiarezza la gestualità fascista ripresa nei filmati circolati poi sui social. “Fare saluti romani non ci appartiene. Non si tratta di una semplice dichiarazione, che non si nega a nessuno, ma di una decisione tangibile“, aveva dichiarato, smarcando Fratelli d’Italia da ogni possibile accostamento con quel raduno.

Nella stessa occasione Rampelli aveva sottolineato la decisione del proprio partito di presenziare a due momenti commemorativi diversi e distinti da quello finito poi tra le polemiche. Fratelli d’Italia – aveva aggiunto il deputato – “nulla ha a che fare con il neofascismo e che ha combattuto duramente per costruire una destra conservatrice lontana anni luce dall’estremismo“. Ma nella sua descrizione a tinte forti, Rula Jebreal aveva dimenticato e omesso completamente questi dettagli, preferendo invece descrivere il nostro Paese come in preda a un ritorno del fascismo.

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