Festa e stupro: indagati due pallanuotisti di Serie A1

"Come una bambola". Spuntano i video hot dello stupro di gruppo a Genova

Abusi sessuali e «revenge porn»: sono queste le accuse mosse nei confronti di due giovani studenti, pallanuotisti genovesi di 22 e 24 anni, nei confronti dei quali ora procede la procura di Genova, che ha aperto un’inchiesta in seguito alla denuncia presentata da una ragazza di 20 anni per fatti accaduti nel capoluogo ligure circa due anni fa.

Gli eventi risalirebbero alla primavera del 2022 e le indagini sono partite proprio dalla denuncia presentata dalla ventenne. Stupro di gruppo l’accusa principale, unita ai video degli abusi perpetrati sulla giovane dopo una festa in casa a Genova. Filmati che sarebbero stati fatti circolare in una chat, una diffusione non consensuale di immagini intime che configura anche il reato di «revenge porn», con l’aggravante dello stato di incapacità provocato dalla violenza e anche dalle minacce che avrebbero fatto seguito all’abuso, per tentare di costringere la ventenne a celare l’accaduto.

Passo indietro nella vicenda: è l’aprile 2022 quando la giovane viene invitata a una festa a casa di amici, in città. È lì che conosce i due indagati, quasi coetanei, studenti universitari e pallanuotisti semi-professionisti militanti in A1. Nel corso della serata la giovane racconta di essere stata spinta a bere alcolici in quantità e al termine uno dei due l’avrebbe invitata a spostarsi nella sua abitazione. Qui, poco dopo, arriva a sorpresa anche il secondo indagato e secondo l’accusa iniziano le violenze e gli abusi.

La ragazza avrebbe cercato anche di difendersi, rimanendo ferita e riportando lesioni che lei stessa imputerebbe al tentativo di rifiutare gli approcci sessuali. Costretta a subire dei rapporti, in condizioni di inferiorità fisica e psichica per via dell’alcol assunto, sarebbe stata abusata da entrambi. Parte delle violenze sarebbero anche state filmate con gli smartphone.

La ventenne dopo qualche giorno si è confidata con i genitori che l’hanno accompagnata a denunciare. Entrambi i pallanuotisti coinvolti rigettano ogni accusa, parlando di rapporti sessuali consensuali. Ma nelle chat web sui telefonini sarebbero spuntati altri video espliciti contenenti rapporti sessuali con altre ragazze, sui quali si concentreranno ulteriori verifiche.

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