Chiara Ferragni (nella foto)è indagata per truffa aggravata da minorata difesa. Quando, prima di Natale, è giunta la notizia della sanzione inflitta dall’Antitrust per il «pandoro-gate» era difficile immaginare che si sarebbe arrivati all’iscrizione nel registro degli indagati per l’influencer (e per Alessandra Balocco, ad dell’omonima azienda dolciaria di famiglia). Ad attirare l’attenzione della Procura non è stata tanto la decisione dell’Antitrust ma il video di «scuse» pubblicato da Ferragni. Quel video in cui, per tentare di recuperare la reputazione che in quel momento iniziava a perdere, ha annunciato la donazione di un milione di euro all’ospedale Regina Margherita di Torino. Donazione che, effettivamente, è stata effettuata dall’influencer il giorno successivo. Una manovra di reputation washing estrema per Ferragni, accusata di aver usato la beneficenza per i bambini oncologici dell’ospedale torinese per un proprio ritorno personale. Chi vorrebbe mai associare il suo marchio al nome dell’influencer? Il rischio di subire un danno reputazionale è enorme.
Ieri però è stato soprattutto il giorno della litigata tra i Ferragnez e Myrta Merlino. Un battibecco mediatico che ha coperto l’intero arco della giornata. Fedez ha immortalato via Instagram i numerosi giornalisti presenti sotto casa dei Ferragnez. E poi, sempre via social, ha esclamato: «Secondo me fuori da casa di Matteo Messina Denaro c’era meno gente». Myrta Merlino, da Pomeriggio5, ha risposto così: «Devo dire una cosa a Fedez, con tutto il rispetto enorme che porto per lui, che quando tu fai notizia per tutta la vita e quando i mass media ti servono molto quando le cose vanno bene, purtroppo i mass media ci sono nella buona e nella cattiva sorte». Comunque, i prodotti più discussi del momento, al centro di accertamenti giudiziari, vanno a ruba a prezzi da capogiro. Qualche esempio? Il pandoro Balocco «Pink Christmas» è stato venduto sui siti di scambi tra privati a 250 euro. Ma qualche coraggioso ne ha messo uno in vendita (specificando che si tratta di un prodotto ancora confezionato) a ben 300 euro con la formula dell’asta. C’è chi vende anche solo le scatole a oltre 100 euro e chi tenta di rifilare il solo nastrino interno, una fettuccina di tessuto colorato con il solito occhio, a 15 euro.
Le sorprese dell’uovo di Pasqua Ferragni sono disponibili a 30 euro ma si trovano anche i collarini di quelle uova (il pezzetto di cartone che avvolge il prodotto) a partire da 10 euro. E le bambole, che su Amazon si vendono nuove a poco più di 20 euro, sui siti paralleli vengono proposte a prezzi fino a 160 euro. Matteo Salvini ha in qualche modo difeso l’influencer su Rtl 102.5: «Paese non dipende da Chiara Ferragni e spero che la politica abbia cose più importanti di occuparsi dei pandori, però a me non piace l’accanimento a prescindere su qualcuno che è in difficoltà». «Lei e Fedez sono lontanissimi da me», ha poi sottolineato il vicepremier e ministro.