Intanto negli ultimi giorni dell’anno vecchio e nei primi dell’anno nuovo sono arrivati risultati eccellenti. E questo dovrebbe ammansire i gufi che prevedono il disastro totale della tv pubblica. Certo, resta il fatto che il 2023 si è chiuso con lo storico sorpasso di Mediaset, ma i dati recenti fanno ben sperare per l’obiettivo che si sono prefissati i nuovi vertici Rai: un’offerta più pluralista senza perdere troppi spettatori. Solo alcuni esempi. Il più vicino in ordine di tempo: l’esordio de La storia con la brava Jasmine Trinca ha raggiunto 4.459.000 spettatori per uno share 23,4 per cento, a conferma della forza della fiction della tv pubblica. E, poi, i botti veri e propri di Amadeus che distribuendo milioni all’Epifania ha ottenuto su Raiuno 5.537.000 spettatori per il 31,4 per cento e guidando una carrellata di artisti a San Silvestro ha tenuto incollati al video ben 6.202.000 spettatori per uno share del 40 per cento. Invece Carlo Conti con lo speciale Rischiatutto per i 70 anni Rai ha fatto 4.500.000. Ma non ci sono soltanto eventi acchiappa-ascolti: L’eredità ogni sera fa ascolti altissimi (lunedì 4.835.000), grazie all’ottima scelta di continuare ad affidare il game del preserale a Marco Liorni (nella foto). E anche il day time sta migliorando. Un esempio nella tanto bistrattata Raidue: Ore 14 con i casi di cronaca di Milo Infante l’altro ieri è arrivato a 1.051.000 spettatori per l’8,4 per cento (miglior risultato di giornata di rete) e in media da settembre veleggia sul 7 per cento. Insomma, la vera partita di questa Rai è cominciata nel 2024.