È in cura per un cancro alla prostata il segretario alla Difesa statunitense, Lloyd Austin (nella foto), ricoverato dal 1° gennaio al Walter Reed National Military Medical Center di Washington. Lo ha reso noto il portavoce del Pentagono Pat Ryder, secondo cui
Austin «continua a soffrire di qualche disturbo, ma la prognosi è buona, al momento non abbiamo una data specifica sulle sue dimissioni dall’ospedale». Austin sarebbe stato ricoverato per un intervento «non di emergenza» ma a seguito del quale ci sono state complicazioni. Ryder ha avuto una serie di colloqui telefonici, tra cui con la sua vice Kathleen Hicks e con il consigliere per la sicurezza nazionale Jake Sullivan. Austin non si trova più nell’unità di terapia intensiva ma in un’area più privata dell’ospedale e «si sta riprendendo bene».
Nel frattempo continuano le polemiche sul fatto che il ricovero di Austin sia stato tenuto nascosto all’opinione pubblica e soprattutto ai vertici dell’amministrazione Usa, compreso il presidente Joe Biden. La casa Bianca ha fatto sapere che non intende rimuovere dall’incarico Austin per l’eccesso di riservatezza. Lo ha detto il coordinatore per le comunicazioni strategiche al Consiglio per la sicurezza nazionale Usa, John Kirby, durante un briefing con la stampa. «Al momento le nostre priorità sono la sua salute e la sua ripresa: ha già ripreso a lavorare dall’ospedale, e valuteremo la necessità di eventuali cambiamenti al protocollo da seguire in situazioni del genere», ha detto». Il capo dello staff della Casa Bianca, Jeff Zients, ha però ordinato ai vari responsabili dei dicasteri di avvisare il suo ufficio nel caso in cui non possano svolgere i propri compiti. Zients ha ordinato ai capi di gabinetto di inviare alla Casa Bianca entro venerdì tutte le procedure esistenti per delegare l’autorità in caso di incapacità o perdita di comunicazione e di informare il suo ufficio se si verifica una circostanza per cui un capo di un dicastero non può svolgere i propri compiti.