Quando non è sul fascismo, l’accusa con la quale dieci anni fa si denunciava politicamente Fratelli d’Italia era Mafia Capitale. Quando scoppiò lo scandalo giudiziario romano, infatti, nel Partito Democratico – pur di nascondere le nefandezze di Salvatore Buzzi (non così distantissimo dalla sinistra) – ci si aggrappava alle responsabilità penali di Massimo Carminati e Gianni Alemanno per potere controribattere al centrodestra. Nell’ottobre 2015, un anno dopo l’esplosione del caso, andò in scena un pesante scontro televisivo tra Gennaro Migliore, allora sottosegretario alla Giustizia del governo Renzi, e Giorgia Meloni, sempre stabilmente all’opposizione in tutti i governi del centrosinistra. La trasmissione televisiva era quella de “L’aria che Tira”, condotta da Myrta Merlino, su La7.
Tutto parte da una considerazione di Migliore su delle parole appena pronunciate da Meloni, ovvero che che “per anni il sistema cooperativo è stato giustamente sostenuto dal Partito comunista e non si può dire che sia di destra“. Il parlamentare del Pd sostiene quindi che “dire che Salvatore Buzzi ha tenuto a battesimo le cooperative è una menzogna. E Giorgia Meloni si deve scusare per quello che ha detto“. Rivendicando poi quello che ritiene il lavoro di pulizia condotto dai dem dopo Mafia Capitale, attacca nuovamente: “La destra non ha fatto altrettanto, il tuo partito non ha neanche preso in considerazione il tema di un repulisti interno, come Massimo Carminati è il capo di Mafia Capitale“. La leader di FdI va su tutte le furie: “Ma di chi stai parlando? Ti comunico che c’è un’intercettazione dove Buzzi dice che l’unico che non è riuscito a comprare è il capogruppo di Fratelli d’Italia. Non ti permettere, che di ladri non ce ne ho io. Non sai di che cosa stai parlando. Adesso basta! Perché vi querelo per diffamazione, mi avete stufato. Vergognati“.
Gennaro Migliore riprende la parola e ribadisce: “Io sto raccontando chi sono le persone coinvolte con Mafia Capitale, e il rapporto tra Massimo Carminati e la giunta Alemanno è agli atti“. “Massimo Carminati non è di Fratelli d’Italia, bugiardo! Il mio partito non c’entra niente“, risponde la deputata. Tra i due il dialogo non esiste più. L’esponente di centrosinistra butta là anche il nome di Luca Gramazio, che però non ha mai fatto parte di FdI: “Stai dicendo una serie di falsità, non ti devi permettere. È chiaro?“, replica Meloni. Il sottosegretario ritira così in ballo Alemanno, in quanto “candidato alle Europee con il tuo partito”. “Non fa più parte di Fratelli d’Italia, quindi tu non ti puoi permettere di dire che non siamo intervenuti. Sei una persona che apre bocca e le dà fiato. Perché voi siete in grado solo di infangare gli altri quando non vi sapete difendere“, è la conclusione del vivace dibattito.