Furti, danneggiamenti e aggressioni al personale medico degli ospedali siciliani e non solo. Una serie di episodi si è verificata nei maggiori ospedali dell’isola negli ultimi mesi. Una escalation di violenza che non si arresta e che colpisce sempre i pronto soccorso o le strutture sanitarie stesse. I numeri parlano chiaro, anche se il dato non può essere certo perché non tutti denunciano, negli ultimi tre anni le aggressioni a medici e infermieri è triplicato. Devastati i reparti degli ospedali di Palermo, dal Policlinico a Villa Sofia. Nel primo caso l’ennesimo raid ha visto i ladri entrare in azione e colpire direttamente gli spogliatoi dei medici. Il ladro ha rubato tutto quello che ha trovato nella stanza del personale medico. Nel secondo caso invece, un uomo è entrato nel reparto di Radiologia di Villa Sofia e ha messo tutto a soqquadro, danneggiando i monitor della nuova Tac acquistata grazie ai fondi del Pnrr che doveva entrare in funzione proprio in questi giorni. Sono stati danneggiati gli armadi con farmaci e materiali angiografici, i computer e i monitor della nuova Tac ancora da collaudare. Secondo le prime ricostruzioni, la stessa porta d’ingresso del reparto era da tempo rotta e non vi è un impianto di videsorveglianza.
Il furto ai piccoli pazienti malati
I ladri non hanno cuore e hanno colpito solo qualche giorno fa lospeldae Civico di Palermo. Un raid notturno: in quell’occasione, i malviventi hanno fatto irruzione e rubato i doni natalizi conservati per i piccoli pazienti. Un furto che ha indignato un’intera città, perché si tratta sia di materiale sanitario importante, sia di regali per le feste natalizie destinati ai piccoli pazienti del reparto di Oncoematologia pediatrica e custoditi nella stanza del primario. Tra il materiale rubato c’erano anche i tablet che i piccoli pazienti utilizzavano per distrarsi e per comunicare con le famiglie.
L’ospedale più colpito d’Italia
Il Policlinio di Palermo ha un record del tutto invidiabile, si tratta della struttura sanitaria più colpita dai ladri negli ultimi mesi. Episodi preoccupanti per la violenza e l’efferatezza di una struttura continuamente bersagliata. A dicembre un uomo ha forzato la porta dello scantinato della pneumologia, dove si trova lo spogliatoio del personale dell’unità operativa, e ha saccheggiato gli armadietti. Gli stessi luoghi erano già stati depredati a fine ottobre in pieno giorno. Il 3 novembre sono stati rubati i tubi di rame delle grondaie dell’istituto di Medicina legale, dove il giorno prima erano stati forzati dodici armadietti e frantumata una vetrina. Il 29 ottobre altro furto con scasso negli ambulatori del plesso della Medicina e in Chirurgia d’urgenza, dove uno specializzando e un infermiere hanno bloccato un ladro che stava rovistando negli armadietti dello spogliatoio ubicato nello scantinato. Il 27 ottobre un abitante della zona ha visto un ladro che scavalcava il muro di recinzione con alcuni sacchi pieni di roba e lo ha ripreso con il cellulare. L’uomo, temendo di essere riconosciuto, ha lasciato la refurtiva ed è scappato. Il 19 ottobre i ladri sono entrati nell’unità operativa di Medicina nucleare e sono riusciti ad arrivare agli armadietti ma, scoperti dal personale in servizio, sono fuggiti senza portare via nulla. Nelle settimane precedenti presso l’U.O.C. “Epidemiologia Clinica con Registro Tumori” è stato rubato un computer portatile Mac e ci sono state effrazioni nel plesso di Oncologia, in Radiologia, nella Terapia intensiva, e ancora furto di moto e danneggiamenti alle auto parcheggiate nei viali.
Infermiera aggredita a Napoli
Un uomo è stato arrestato per la brutale aggressione all’infermiera dell’ospedale San Leonardo di Castellammare di Stabia (Napoli) avvenuta il 3 gennaio scorso. Destinatario di una ordinanza di custodia cautelare in carcere, l’indagato è accusato di lesioni in danno di personale esercente una professione sanitaria e di violenza a pubblico ufficiale. Per l’aggressione si cerca anche una donna che non è stata ancora identificata: deve rispondere dell’aggressione a un’altra infermiera, intervenuta in difesa della collega nonchè sorella. Dalle indagini è emerso che l’indagato ha preteso che le infermiere si dedicassero esclusivamente alla cura di un suo parente, ricoverato al pronto soccorso dell’ospedale, senza assistere altri pazienti presenti. Al rifiuto delle due donne, motivato esclusivamente dalla necessità di fornire adeguata assistenza ai numerosi altri degenti, l’uomo le ha aggredite al culmine di una improvvisa esplosione di violenza.