Avrebbe dovuto essere un`occasione di pacificazione nazionale la commemorazione del 46esimo anniversario del triplice omicidio di Acca Larentia, nel quartiere Tuscolano a Roma, omicidio in cui caddero i giovanissimi Franco Bigonzetti, Francesco Ciavatta e Stefano Recchioni. Ragazzi «morti per l`odio ideologico che ha avvelenato gli Anni di Piombo» come dichiarato dal presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca, alla presenza dell`assessore alla Cultura di Roma, Miguel Gotor, fra l`altro professore di storia e saggista, già senatore eletto con il partito democratico.
Molte ore dopo, però, un gruppo di militanti di destra commemora con saluti fascisti e il grido «presente» i tre militanti. E il caso politico è servito, addirittura con Emanuela Droghei, coordinatrice segreteria Pd Roma, che dichiara: «Commemorare i morti è una cosa, dare copertura istituzionale ad adunate fasciste è altro». Peccato che l`episodio sia avvenuto in un luogo diverso da quello della commemorazione e a molte ore di distanza. La replica di Rocca è sconsolata. «Le sue accuse sono false, surreali e diffamatorie. La cerimonia è stata estremamente composta e animata dalla sola intenzione di ricordare tre vittime degli Anni di Piombo».