Sissi, l’imperatrice d’Austria, è uno di quei personaggi storici magnetici, al cui fascino è quasi impossibile sfuggire. Sulla sua vita sono stati scritti talmente tanti libri e articoli che crediamo, ormai, di sapere tutto. Ma forse non è così. C’è ancora qualcosa che non conosciamo di lei e non si tratta di un dettaglio di poco conto: il suo vestito da sposa. Nessuno sa come fosse fatto, né come apparisse l’imperatrice quando lo indossò. Una lacuna del genere può apparire strana, dato il risalto che i matrimoni reali hanno sempre avuto nella Storia. Gli studiosi, però, non si sono dati per vinti e hanno cercato di colmare questo vuoto, sebbene senza la pretesa della certezza.
Elisabetta “in” Baviera
L’imperatrice d’Austria Elisabetta (1837-1898) detestava l’ambiente asfissiante della corte, il rigido protocollo e trascorse gran parte della sua vita a sfuggire a questi limiti. Eppure, quasi per una legge del contrappasso, divenne il simbolo di quella monarchia che tanto aveva criticato e perfino combattuto dall’interno. Elisabetta nacque la Vigilia di Natale a Monaco di Baviera. Entrambi i suoi genitori facevano parte della dinastia Wittelsbach, ma tra di loro vi era una fondamentale differenza di status. Il padre di Sissi, Massimiliano Giuseppe (1808-1888), discendeva da un ramo collaterale della dinastia regnante, quello dei duchi in Baviera.
Invece sua madre, Ludovica (1808-1892), in quanto figlia di Re Massimiliano I Giuseppe, poteva fregiarsi del titolo “di Baviera”. Una semplice preposizione esprimeva il prestigio di una famiglia e la sua posizione all’interno del casato. Per questo Elisabetta nacque duchessa in Baviera. Non fu mai principessa, anche se alcuni, ancora oggi, le attribuiscono questo titolo. Tuttavia nel 1845 Re Ludovico I, fratello della duchessa Ludovica e successore di Massimiliano I, concesse alla famiglia di Sissi di fregiarsi del trattamento di “altezza reale”.
Anche per quanto riguarda il soprannome vi sono delle inesattezze. Il vero nomignolo di Elisabetta, quello con cui lei firmava le lettere ai suoi cari, era “Lisi”. Pare, però, che il futuro marito, l’imperatore Francesco Giuseppe, abbia letto male questa firma, interpretandola come “Sisi”. Il regista della celebre trilogia degli anni Cinquanta dedicata a Elisabetta, Ernst Marischka, avrebbe deciso di mantenere questo soprannome errato, addolcendolo tramite l’aggiunta di un’altra esse. Ed ecco che Elisabetta in Baviera divenne la principessa Sissi.
L’amore manda all’aria i piani
Nel 1853 l’arciduchessa Sofia (1805-1872), madre dell’imperatore Francesco Giuseppe (1830-1916) pianificò di dare in sposa al figlio Elena, la secondogenita dei duchi Massimiliano Giuseppe e Ludovica. In questo modo la Corona d’Austria sarebbe rimasta legata alla Baviera. Inoltre Ludovica era la sorella di Sofia. Insomma quest’unione rimaneva, per così dire, in famiglia. Ludovica e Sofia decisero di far incontrare i figli nella residenza estiva di Ischl, in occasione del matrimonio dell’imperatore. Venne invitata anche Sissi, poiché sua madre sperava di combinare anche per lei un matrimonio regale con Carlo Ludovico, fratello minore di Francesco Giuseppe.
Le cose non andarono come Sofia e Ludovica progettato. Quando l’imperatore vide per la prima volta Elisabetta, il 16 agosto 1853, se ne innamorò perdutamente, dimenticandosi di Elena, che rappresentava la scelta fatta da sua madre in nome della ragion di Stato. Francesco Giuseppe e Sissi si fidanzarono. Per il matrimonio, però, fu necessario ottenere la dispensa papale, perché i due futuri sposi erano cugini di primo grado. Tuttavia ciò non rappresentò un problema, benché le unioni tra consanguinei, nella dinastia reale, avessero già mostrato le loro nefaste conseguenze. Il corredo della sposa, contrariamente alle usanze del tempo, venne pagato dal futuro marito, mentre la dote venne ripartita in 50mila fiorini pagati dal padre di Elisabetta e 100mila da Francesco Giuseppe.
La nuova imperatrice d’Austria giunse a Vienna il 23 aprile 1854. La sera del 24 aprile venne celebrato il matrimonio nella Chiesa degli Agostiniani (Vienna). Migliaia di persone accorsero in città per vedere i sovrani dal vivo, dopo che i loro ritratti e la loro romantica storia d’amore era finita su tutti i giornali. Il popolo voleva anche vedere la sua imperatrice, sognava il rinnovamento che la sua presenza avrebbe portato alla corte viennese. A questo punto sarebbe corretto parlare dell’abito da sposa di Elisabetta, perché è facile immaginare che si sia trattato di un capolavoro di stile destinato a rimanere negli annali. Purtroppo non possiamo farlo, perché di quel vestito non è rimasta alcuna traccia.
Il mistero dell’abito da sposa
Nessuno sa quale abito da sposa indossò l’imperatrice Elisabetta il 24 aprile 1854. Non è arrivato fino a noi nemmeno un bozzetto. Come è possibile che non sia rimasta memoria di un vestito così importante dal punto di vista storico? La spiegazione è abbastanza semplice: la cerimonia nuziale avvenne a porte chiuse. Solo chi aveva l’invito poteva partecipare. Non vennero invitati né giornalisti, né pittori, né disegnatori. Così volle la famiglia imperiale. Inoltre nessuno vide Sissi né prima né dopo le nozze, perché la sposa passò attraverso un corridoio chiuso che collegava la Hofburg (il Palazzo imperiale) alla Chiesa degli Agostiniani.
Gli studiosi, però, non si sono dati per vinti, in particolare la direttrice del Museo delle Carrozze di Vienna, Monica Kurzel-Runtscheiner, che ha spiegato al giornale Marie Claire: “Il nostro museo, che si trova dentro il complesso del Castello di Schönbrunn a Vienna, sebbene sia dedicato principalmente alle carrozze imperiali, ha sempre avuto un archivio di abiti della corte”, anche quelli appartenuti a Sissi. Nel 1989 il museo ha acquistato uno strascico bianco con ricami in oro da una diretta discendente di Francesco Giuseppe ed Elisabetta, che sosteneva si trattasse dello strascico dell’abito da sposa dell’imperatrice. O, almeno, questa era la versione dei fatti tramandata nella sua famiglia. Mancava l’abito. Non era stato conservato per motivi ignoti e non esisterebbero delle precise descrizioni scritte, né dei disegni.
Nel 2021 una ricercatrice spagnola, dopo aver ammirato lo strascico in mostra al Museo delle Carrozze, ha inviato alla direttrice la foto di un ritratto, conservato al Silesian Museum di Opava (Repubblica Ceca), che raffigura Elisabetta con indosso un vestito bianco con ricami in oro e proprio quello strascico abbinato. Non è la prova che si tratti del suo abito da sposa, ma potrebbe essere un indizio importante.
Monica Kurzel-Runtscheiner ha intrapreso delle ricerche negli archivi di Stato per capire se il quadro rappresenti davvero Sissi con l’outfit nuziale. Ciò che ha scoperto è molto interessante, ma non contribuisce a risolvere il mistero: il ritratto venne realizzato da Joseph Neugebauer nel 1857, quindi dopo il matrimonio dell’imperatore, ma Elisabetta non avrebbe fatto da modella. Secondo la direttrice del museo, infatti, questi dipinti erano destinati agli uffici pubblici delle province dell’impero e non avevano grande valore. Per questo non era richiesto che Francesco Giuseppe e sua moglie posassero per l’artista.
Neugebauer, però, creò un’opera molto precisa nei dettagli. Fin troppo per un pittore che non avrebbe visto dal vivo la protagonista del suo quadro. È improbabile che abbia inventato il vestito, data la presenza dello strascico. Secondo Kurzel-Runtscheiner l’artista potrebbe aver chiesto delle informazioni a membri della corte.
Due abiti nuziali
A quanto pare Sissi avrebbe portato con sé a Vienna due vestiti da sposa: uno color argento senza ricami, l’altro bianco e con i ricami in oro. Quest’ultimo potrebbe essere proprio quello del dipinto e, forse, quello indossato in chiesa. Impossibile, però, affermarlo con certezza. Infatti fu l’arciduchessa Sofia a scegliere, tra i due abiti, quello che avrebbe indossato la nuora per la cerimonia religiosa. Ma non sappiamo quale sia stata la sua decisione.
La situazione si complica: non abbiamo né ritratti né bozzetti che ci mostrino il vestito, non sappiamo se il dipinto di Neugebauer sia attendibile, non siamo nemmeno a conoscenza del risultato della selezione effettuata dalla madre di Francesco Giuseppe. Nulla vieta, per esempio, che l’artista possa aver ritratto uno dei due abiti portati da Sissi, ovvero quello bianco con ricami in oro e lo strascico (magari grazie alla descrizione di un cortigiano), ma che l’arciduchessa Sofia abbia optato per quello color argento.
La direttrice del Museo delle Carrozze ha voluto far realizzare il vestito del quadro di Neugebauer, che fa parte della mostra “Mystery Dress”, aperta fino al 25 febbraio 2024. Il mistero, però, rimane irrisolto. Solo la scoperta di un dipinto ufficiale, oppure di descrizione del vestito contenuta in una pagina di un diario, o di una lettera di qualche aristocratico presente nella Chiesa degli Agostiniani, quel 24 aprile, potrebbe portarci più vicino alla verità.