Buone notizie per il mercato del lavoro. Nel mese novembre 2023 è calata la disoccupazione al 7,5% mentre per i giovani al 21%. Il tasso di occupazione resta invariato al 61,8%. Lo afferma l’Istat che registra anche una crescita del numero di occupati nello stesso mese e un incremento di 520mila unità in un anno. Il trend riprende quello estivo in cui dopo il primo stop al Reddito di cittadinanza furono diversi i soggetti “occupabili” che trovarono lavoro.
I dati
Nel mese di novembre il numero di occupati ha raggiunto a un nuovo record arrivando a 23.743.000 unità. L’incremento da ottobre, dove gli occupati erano 23.712.000, al mese successivo è di 30mila unità. Per quanto riguarda la crescita rispetto al 2022 questo è di 551mila dipendenti permanenti e 26mila autonomi. Il numero dei dipendenti a termine è inferiore di 57 mila unità. Per quanto riguarda la crescita di novembre 2023 questa riguarda prevalentemente le donne con un incremento di 24mila unità, gli uomini di 7mila. L’aumento è trainato dai lavoratori dipendenti che salgono di 38mila unità. Calano ulteriormente gli indipendenti che scendono di 8mila unità. Gli occupati crescono nelle fasce d’età 35-49 e 26-34. Inoltre mettendo a confronto il trimestre settembre-novembre 2023 con quello precedente che va da giugno ad agosto, si registra un aumento del livello di occupazione pari allo 0,6%, per un totale di 130mila occupati. L’incremento dell’occupazione, osservata nel periodo trimestrale viene collegata all’aumento delle persone in cerca di lavoro che ammonta allo 0,7% ed è pari a 14mila unità e alla diminuzione degli inattivi del 1,1%, pari a 137mila unità.
L’effetto stop al Reddito
Come accaduto nel periodo estivo, la fine del Reddito di cittadinanza ha incrementato il trend degli occupati. Nel bel mezzo dell’estate i soggetti che hanno perso la misura, ovvero gli occupabili, hanno iniziato a lavorare come camerieri, baristi, lavapiatti, bagnini e addetti alle pulizie, come affermato da Federturismo e Fipe. Il medesimo processo si è sviluppato in questi mesi dove gli ex percettori del Reddito sono stati messi nelle condizioni di trovare un’occupazione e così hanno fatto visti i risultati numerici dell’Istituto. Come affermato dal report di Unioncamere tra le professioni non qualificate le aziende cercano 32.701 addetti. Le figure più ricercate sono gli addetti allo spostamento e alla consegna delle merci per il 33,5%, personale per la custodia di edifici, attrezzature e beni per il 22,7%, operai per le costruzioni edili per il 42,6% e operai per la manifattura molto difficili da reperire per il 42,9%.
Il commento del Ministro Santanchè
In merito alla questione il Ministro del Turismo Daniela Santanchè ha affermato: “I dati sul lavoro forniti da Istat dimostrano non solo la bontà dell’operato del governo Meloni ma anche un’inversione di tendenza della disoccupazione. Se oggi noi vediamo oltre mezzo milione di occupati in più è perché la nostra idea su imprese e lavoro è chiara e lo abbiamo dimostrato in questa legge di bilancio dove vige il concetto ‘più assumi, meno paghi’. Santanchè ha poi aggiunto: “Questi dati sono un’ulteriore conferma di come l’esecutivo pensi al bene dell’Italia e degli italiani e smentisce le cassandre di un’opposizione che, pur di vedere anche un solo giorno in affanno il governo, sarebbe disposta a mandare l’Italia in esercizio provvisorio. A queste cassandre dico ‘provateci sempre, ma non ci riuscirete mai“.