Nella corsa al quarto posto (e forse al quinto, se il ranking Uefa per club ci sorriderà a fine stagione) si procede a rilento. Tanto che al giro di boa ci sono otto squadre in altrettanti punti se consideriamo anche il Monza. Fanno così anche Roma e Atalanta che si dividono la posta all’Olimpico dopo una gara tesa e gestita a fatica dall’arbitro Aureliano. Pwr Mourinho è il peggior girone di andata da quando è alla Roma, sia per numero di punti (29) che per posizione in classifica (ottavo); per Gasp un pari che tiene la Dea un passo avanti ai giallorossi ma che attesta una prima fase del torneo deficitaria a livello di punti fatti (30, peggio l’Atalanta fece l’ultima volta nella stagione 2018-19).
I giallorossi iniziano il miniciclo terribile di gennaio con un piccolo passettino (dopo l’Atalanta, mercoledì il derby di Coppa Italia con la Lazio e domenica la trasferta sul campo del Milan). L’ennesima settimana turbolenta, oltre alla rosa di nuovo ridotta da assenze e infortuni – ieri anche quello di Llorente -, era passata dalle dimissioni del gm Pinto che ha regalato prima del divorzio previsto a fine mercato il giovane difensore in prestito dalla Juve Huijsen (in campo nella ripresa). L’Atalanta, che ha rallentato nelle ultime sette gare, decide un atteggiamento tattico iniziale senza punte di ruolo all’inizio. Anche se un’incursione di Koopmeiners su assist di Miranchuk frutta il vantaggio dopo sette minuti, con la difesa di emergenza della Roma ancora in assestamento. La gara vive di strappi: maggiori quelli dell’Atalanta nel primo quarto d’ora, poi sale di tono la Roma con Carnesecchi chiamato agli straordinari e Djimsiti che salva sulla linea.
Il rigore che l’arbitro – con visione del Var – concede alla Roma per l’intervento più scomposto che cattivo di Ruggeri su Karsdorp sembra giusto nonostante le proteste vivaci di Gasperini. Per Dybala 100% di realizzazione dal dischetto con la maglia della Roma (otto su otto). La ripresa è quasi un monologo romanista ma Lukaku fallisce due ghiotte occasioni e Carnesecchi fa sempre buona guardia. La Dea, pur con Scamacca punta centrale in campo, si accontenta pur rischiando in ripartenza. E nel finale di assedio romanista l’immancabile rosso a Mourinho.