Israele avrebbe individuato l’ubicazione esatta di Yahya Sinwar, decisore chiave di Hamas nonché responsabile della linea politica del gruppo filo palestinese nella Striscia di Gaza, ma non potrebbe sferrare un attacco contro il suo nascondiglio perché la mente del massacro del 7 ottobre si circonderebbe di un gran numero di ostaggi. È questa l’ultima rivelazione rilasciata dai media di Tel Aviv in merito al nemico pubblico numero uno delle Forze di difesa israeliane (Idf).
Individuato il nascondiglio di Sinwar
Secondo quanto riportato dal quotidiano Israel Hayom, Israele si sarebbe astenuta dal colpire Sinwar in quanto si troverebbe nelle vicinanze di molti ostaggi israeliani che sono ancora vivi e verrebbero da lui utilizzati come scudi umani. L’uomo, del quale le Idf conoscerebbero la posizione esatta, si troverebbe arroccato in un luogo non precisato della Striscia di Gaza.
Anche per il Times of Israel, le Idf avrebbero localizzato il leader di Hamas, ma le agenzie di sicurezza non sarebbero in grado di eliminarlo in quanto si sarebbe circondato di ostaggi israeliani. I resoconti dei media hanno affermato insomma che l’esercito israeliano avrebbe per il momento congelato tutte le azioni contro Sinwar perché queste potrebbero avere conseguenze per gli ostaggi.
Sinwar è stato liberato nel 2011 nel corso di uno scambio di prigionieri con Israele dopo più aver trascorso più di 20 anni in carcere, condannato a quattro ergastoli. Nel 2017 è salito alla guida di Hamas nella Striscia di Gaza in seguito ad elezioni interne segrete. Oggi è la guida del gruppo nella Striscia di Gaza e Israele lo ha messo in cima alla lista dei suoi obiettivi. “Yahya Sinwar è il comandante della operazione ed è un uomo morto. La leadership militare e politica di Hamas, tutte le sue strutture sono attaccabili e condannate“, aveva dichiarato qualche settimana fa il portavoce militare israeliano Daniel Hagari.
Le operazioni di Israele nella Striscia di Gaza
Nel frattempo, le Forze di difesa d’Israele hanno colpito circa 30 obiettivi significativi attribuiti al movimento islamista palestinese Hamas a Khan Younis, nel sud della Striscia di Gaza, durante una serie di intensi combattimenti la scorsa notte. Lo hanno riferito le stesse Idf su X, secondo cui gli obiettivi includevano siti sotterranei, depositi di armi e altre infrastrutture appartenenti ad Hamas. Inoltre, l’unità 212 “Maglan” (abilitata alla ricognizione dietro le linee nemiche) delle forze speciali “Oz” delle Idf avrebbe diretto un attacco con droni contro un gruppo di oltre presunti 10 membri di Hamas. Sempre a Khan Younis, la 55esima Brigata paracadutisti di riserva avrebbe diretto un attacco aereo contro un altro presunto membro di Hamas.
In ogni caso la lista nera dei leader di Hamas stilata da Israele è ancora ricca di profili che Tel Aviv intende neutralizzare al più presto. Nell’elenco c’è, come detto, Sinwar, ma trovano spazio anche altri personaggi. Come Ismail Haniyeh, capo supremo di Hamas, Mohammad Deif, il comandante militare di Hamas soprannominato il “fantasma di Gaza”, Khaled Meshal, capo dell’ufficio politico del gruppo, e Marwan Issa, vicecapo delle Brigate al Qassam.