Cesena-Olbia, padre di un calciatore prende a pugni il rivale del figlio, aggressione choc

Cesena-Olbia, padre di un calciatore prende a pugni il rivale del figlio, aggressione choc

Furioso per il fatto che il figlio fosse stato costretto a uscire dal campo a seguito di un contrasto col portiere della squadra avversaria, Alex Shpendi è entrato sul terreno di gioco dopo il triplice fischio dell’arbitro per farsi giustizia da solo, colpendo l’estremo difensore dell’Olbia Filippo Rinaldi con pugno, prima di essere fermato e portato fuori dal campo.

Questo è ciò che è avvenuto nel finale dell’incontro tra Cesena e Olbia, andato in scena alle ore 16.15 di ieri, domenica 7 gennaio, all’Orogel Stadium-Dino Manuzzi. La partita, valida per il ventesimo turno del Gruppo B della Serie C vedeva di fronte la capolista romagnola e la compagine gallurese, che occupa invece la penultima posizione della classifica del girone. A decidere le sorti del match, che si è concluso col risultato di 1-0, è stata la rete messa a segno al minuto 19 della prima frazione di gioco dall’attaccante bianconero Simone Corazza, che vendica così la sconfitta subita ad Olbia nel girone di andata, l’unica peraltro patita fino ad ora dal Cesena.

Ma non è tanto ciò che è avvenuto sul campo ad aver catalizzato l’attenzione mediatica, quanto i fatti verificatisi dopo il triplice fischio che ha sancito la fine dell’incontro. Seduto in tribuna per assistere alla partita del figlio, l’attaccante albanese 20enne Cristian Shpendi, fratello di Stiven che invece gioca nell’Empoli in Serie A, il padre Alex ha raggiunto il terreno di gioco con un obiettivo ben preciso: colpire il portiere della compagine gallurese Filippo Rinaldi. L’estremo difensore dell’Olbia, arrivato in Sardegna in prestito dal Parma, è stato raggiunto dall’uomo dopo una corsa in mezzo al campo: Alex Shpendi si è diretto proprio contro di lui col chiaro obiettivo di colpirlo, e gli ha sferrato un pugno al volto. Per fortuna il giovane portiere emiliano è riuscito in qualche modo a proteggersi e ad attutire il colpo, mentre l’aggressore veniva fermato da Riccardo Chiarello, centrocampista bianconero, e da altri componenti della panchina del Cesena.

Probabile che il gesto di Shpendi fosse un modo per farla pagare a Rinaldi a causa del contrasto dopo il quale il figlio Cristian, ferito all’arcata sopraccigliare, era stato costretto a uscire dal terreno di gioco a cinque minuti dalla fine del match, dopo essere entrato al minuto 13 della ripresa al posto di Kargbo. La reazione dell’uomo comporterà di certo qualche conseguenza per il Cesena, che rischia una multa o la squalifica del campo: si attendono ora il referto dell’arbitro e il verdetto del giudice sportivo.

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