È un ragazzo di 17 anni, E. (l’iniziale del nome), il terzo complice della “banda del cavo”. Stando a quanto riporta Il Giorno, si tratta di un ragazzo affetto da problemi di natura psichiatrica che al momento si trova ricoverato all’ospedale Niguarda. Assieme ad Alex Baiocco e Michele Di Rosa, il minorenne avrebbe partecipato al raid dello scorso 4 gennaio in viale Toscana, a Milano, mettendo a rischio l’incolumità degli automobilisti con un cavo d’acciaio teso da una parte all’altra della carreggiata.
La confessione del minorenne
Ieri, a tre giorni dalla fuga in scooter, il 17enne ha riferito ai genitori di essere il terzo ragazzo ricercato dalle forze dell’ordine. Dopo aver raccolto la confessione, padre e madre hanno avvisato i carabinieri della Compagnia di Monforte, che si sono recati all’ospedale Niguarda per parlare col ragazzo. Il giovane avrebbe ammesso la partecipazione al raid assieme agli altri due complici.
I complici del raid
I fatti risalgono alla notte tra il 4 e il 5 gennaio. Stando a quanto ricostruito dagli investigatori, i tre ragazzi hanno teso un cavo di acciaio tra le corsie di viale Toscana, agganciandolo con due moschettoni da un lato a un palo della luce, dall’altro a un albero e un corrimano della pensilina degli autobus. Dopodiché due si sono dati alla fuga a bordo di uno scooter, l’altro si è dileguato a piedi. Alex Baiocco è stato intercettato dai carabinieri a pochi minuti dal raid, in via Sabotino, e arrestato. Il secondo complice, Michele Di Rosa, si è presentato spontaneamente con il suo avvocato negli uffici della Questura di Monza: è stato fermato per blocco stradale. Quanto al terzo componente della banda, il minorenne, probabilmente sarà denunciato a piede libero.
De Corato: “A Milano serio problema di sicurezza”
Sulla vicenda è intervenuto anche Riccardo De Corato, parlamentare di Fratelli d’Italia, ex vice sindaco delle giunte di centrodestra milanesi, vicepresidente della commissione Affari Costituzionali della Camera e membro della commissione d’inchiesta alla Camera sulla Sicurezza e sul degrado delle periferie in Italia. “Nonostante i roboanti proclami del sindaco Sala e di Gabrielli sul fatto di aver triplicato le pattuglie notturne (in effetti il triplo di zero rimane pur sempre zero), ancora una volta è solo grazie all’azione delle forze dell’ordine del governo che si è potuta evitare una strage in Viale Toscana – ha detto De Corato – Come segnalato anche dal presidente di TaxiBlu Boccalini a Milano vi è un serio problema di sicurezza per chi è costretto a lavorare di notte, come i tassisti. Ma non si tratta solo dei tassisti: a fine ottobre gli amministratori dei condomini di corso Como (pieno centro di Milano) hanno dichiarato di incontrarsi per individuare una società di vigilanza privata che possa controllare il quartiere. In questo clima, dove i cittadini sono costretti a pagare società private di vigilanza, il sindaco Sala e la sua giunta continuano a sostenere che Milano sia una città sicura e il problema della sicurezza sia solo di percezione“.