La radio continua ad avere «appeal» sui giovani, anche sui giovanissimi. E lo fa proprio perché è sostanzialmente il primo «social» della storia e, per quanto riguarda la musica, conserva quella forza trasversale capace di trasformare un brano in un successo popolare e non solo settoriale legato a gruppi o fasce anagrafiche. Forse per questo l’altro giorno ad Amici il 18enne Petit si è emozionato quando si è accorto che la prima radio italiana, ossia Rtl 102.5, trasmetteva il suo brano Guagliò. Non era una gioia formale, era proprio la soddisfazione adolescente e genuina di un cantante che istantaneamente «tocca con mano» di aver raggiunto tante persone con la propria musica (Guagliò è «New Hit» su Rtl 102.5 da due settimane). E il video ha subito raggiunto mezzo milione di visualizzazioni sui social a dimostrazione che anche il pubblico ha percepito come autentica quella emozione.
Comunque il caso di Salvatore Moccia in arte Petit, romano figlio di madre francese e padre napoletano, non è un caso isolato. Anche Holden, che fa parte della scuola di Amici di Maria De Filippi, è entrato nella rotazione di Radio Zeta con il suo brano Nuvola come ha annunciato la direttrice Federica Gentile durante la puntata in onda domenica. Dopotutto, se Amadeus continua a «usare» i parametri radiofonici nella scelta dei brani di Sanremo e il principale talent italiano conserva un occhio di riguardo verso la radio c’è una sola spiegazione: per costruire successi davvero popolari la radio è determinante molto più di quanto a molti faccia comodo riconoscere.