Tragedia in una scuola di Reggio Emilia, dove un ragazzino di 13 anni ha perso la vita dopo aver accusato un malore. L’adolescente stava salendo le scale per andare in classe quando si è improvvisamente accasciato al suolo, perdendo i sensi. Un vero e proprio choc per i compagni e gli insegnanti, che non hanno potuto fare nulla per aiutarlo.
Cosa è accaduto
Il terribile episodio si è verificato questa mattina, lunedì 8 gennaio, intorno alle ore 8.00. Il 13enne Riccardo Curreli aveva appena varcato l’ingresso dell’istituto Manzoni di Reggio Emilia quando, mentre saliva le scale, si è sentito male. L’adolescente si stava recando in classe, la terza E, insieme ai compagni, ma si è sentito improvvisamente mancare ed è finito a terra sotto gli occhi degli altri ragazzi. Una scena a dir poco drammatica.
Immediato l’intervento del personale scolastico, che ha compreso la gravità della situazione. Sono stati subito allertati i soccorsi e sul posto si sono precipitati gli operatori sanitari del 118 con un’auto medica e un’ambulanza con la presenza di un medico. Tempestive le pratiche di rianimazione, che sono andate avanti a lungo. I soccorritori hanno tentato il possibile per salvare la vita al 13enne, senza tuttavia riuscirci. Inutile anche la corsa al pronto soccorso dell’ospedale Santa Maria Nuova. Poco dopo aver varcato l’ingresso del nosocomio, il ragazzino è spirato.
Il dramma
Un vero e proprio choc per i compagni dell’adolescente e per la famiglia. I ragazzi avevano appena fatto ritorno a scuola dopo le vacanze natalizie e nulla avrebbe mai portato a pensare che stamani potesse accadere una simile tragedia. Starà ora agli inquirenti far luce su quali possano essere state le cause del malore fatale.
“Siamo sconvolti, la nostra comunità scolastica è stata colpita da un lutto terribile. Siamo vicini alla famiglia”, ha dichiarato a Il Resto del Carlino la dirigente scolastica del Manzoni Alessandra Landini. La scuola si attiverà per dare un supporto psicologico ai ragazzi.
A quanto pare Riccardo era da poco rientrato in Italia dopo una vacanza all’estero con i genitori. L’adolescente era figlio unico, e non viene fatta menzione a eventuali problemi di salute pregressi.