“I rigori li sbaglia soltanto chi ha il coraggio di calciarli” è la celebre citazione attribuita al più grande calciatore della storia, Diego Armando Maradona, che poi fu ripetuta da Roberto Baggio molto tempo dopo l’indimenticabile errore dal dischetto di Pasadina dove l’Italia perse il Mondiale contro il Brasile. Se due grandi come loro hanno sbagliato, in carriera, qualche tiro dagli undici metri, figuriamoci se l’errore “non è permesso” anche a Thomas Henry, attaccante del Verona, che al 100° minuto ha centrato il palo nella sfida di ieri contro l’Inter che sarebbe valso il 2-2. Ingiustificabili e assurde le parole di alcuni leoni da tastiera (ma forse sarebbe meglio chiamarli delinquenti) che sono arrivati addirittura a minacciare di morte lui e la sua famiglia per quel pallone che non è entrato in rete.
Le parole di Henry
“A tutte le persone che pensano di conoscere il calcio meglio di chiunque altro e che insultano la mia famiglia augurandole la morte, spero che possiate trovare pace un giorno nella vostra piccola vita”, ha scritto su Instagram il 29enne calciatore francese supportato, comunque, da migliaia e migliaia di persone perbene che lo hanno consolato sia nel dispiacere dell’errore sportivo ma anche da certa gente che andrebbe perseguita penalmente. “Gli errori fanno parte dello sport e quindi continuerò a lavorare per essere migliore di prima. Un giorno vinci, un giorno perdi, un giorno segni, un giorno sbagli, questa è la mia vita da calciatore e sono orgoglioso di aver potuto segnare il mio secondo gol in carriera in questo stadio di San Siro dopo una rottura dei legamenti e dopo aver iniziato a giocare a calcio all’età di 15 anni nell’ultima divisione francese”.
E sì, perché Henry aveva segnato il momentaneo pareggio al ’74 anticipando i difensori nerazzurri appena un minuto dopo essere entrato in campo dalla panchina. È grazie a lui se il Verona se l’è giocata fino all’ultimo istante del maxi recupero: pazienza, poi, per quel pallone sul palo che non giustificherà mai nessun commento di odio sui profili social come spesso capita ai calciatori ma più in generale agli sportivi. “Quello che non ti uccide ti rende più forte. Sempre a testa alta, sempre davanti, sempre più alto”, conclude l’attaccante. “Da interista massimo rispetto per te… Un grande”, scrive Gianluca. Lo stesso profilo ufficiale della società commenta scrivendo: “Più forte di prima, Thomas“.
Cosa è successo con Dimarco e Acerbi
Prima degli attacchi haters su Instagram, in campo si era vissuto un altro episodio che ha visto, suo malgrado, protagonista ancora una volta Henry per l’esultanza un po’ troppo colorita da parte di Dimarco e Acerbi proprio davanti al calciatore francese ma le polemiche sono subito rientrate dopo la precisazione da parte di Dimarco. “Ho esultato? Sì ho esultato e anche tanto. Senza insultare nessuno, senza gesti maleducati, ho gioito tanto per la vittoria, per lo ‘spaventò e per il pericolo scampato“, ha scritto il terzino nerazzurro. “È sport ed è bello anche per questo. Purtroppo è anche severo e crudele nei confronti di chi sta dall’altra parte. E mi spiace se tutta questa gioia mi sia esplosa istintivamente davanti a Henry che aveva appena sbagliato il rigore e io abbia esultato davanti a lui. Di pancia, sono sincero“, ha aggiunto Dimarco.