Le elezioni europee del prossimo giugno sono solo la punta di diamante di un anno ricco di appuntamenti elettorali decisivi. Il 2024, infatti, prepara le urne in ben cinque regioni, 3.700 comuni di cui 27 capoluoghi di provincia e sei capoluoghi di Regione. E mentre il centrodestra, con un braccio di ferro tra Lega e FdI, si prepara a sciogliere il nodo del nuovo candidato alla presidenza della Sardegna, la sinistra vive nel caos totale a Firenze. Il dato certo a sinistra sembra uno solo: il posto di Elly Schlein, se il Pd dovesse uscire sconfitto dal capoluogo toscano, potrebbe essere messo in seria discussione.
La profezia di Renzi
Lo sa bene, visto il suo lungo trascorso dalle parti del Nazareno, l’attuale numero uno di Italia Viva, Matteo Renzi. “Se il Partito democratico perde a Firenze – sentenzia Renzi incalzato dal Corriere della Sera – Schlein perde il Nazareno. Contenta lei, contenti tutti”. “Elly – questo il ragionamento di Renzi – credo semplicemente che conosca poco Firenze e non si renda conto di quello che sta accadendo”. La profezia nera del leader di Italia Viva, a ben vedere, rispecchia perfettamente la situazione catastrofica dell’intero centrosinistra in vista delle elezioni amministrative e regionali. A Firenze, storica roccaforte rossa, la sinistra rischia una clamorosa sconfitta. Il motivo? È presto detto: le eterne divisioni tra le varie anime della gauche nostrana non permettono accordi politici preventivi.
Pd nel caos a Firenze
Il tutto senza contare l’eterno caos tutto interno all’organigramma dem. Da ultimo, ovviamente, l’addio di Cecilia Del Re, ex assessore al comune di Firenze e principale antagonista della candidata ufficiale del centrosinistra, Sara Funaro. “Insieme ad altre iscritte e iscritti del Pd – ha scritto poco l’ex assessore di Palazzo Vecchio – riteniamo inevitabile non rinnovare la tessera del Partito democratico. Crediamo ancora nei valori fondativi del partito e proprio per questo non è possibile riconoscersi nella gestione di questo Pd cittadino”. Un addio chiaramente politico e guidato da un dissenso generale verso la segreteria dem, Elly Schlein, e la sua scelta di non svolgere le primarie nel capoluogo toscano come da trazione.
Da qui le parole del numero uno di Italia Viva che, a fronte dei continui mal di pancia interni al Pd, assumono un significato molto più pesante e per nulla distante dalla realtà. Il vero banco di prova per Elly Schlein e soci, ovviamente, rimangono le elezioni europee del prossimo giugno. In quella occasione il giudizio elettorale su Elly Schlein, che ancora non ha deciso se candidarsi o meno come capolista, sarà decisivo per il suo posto al Nazareno. Attenzione però, questo il ragionamento di Renzi, a non sottovalutare il peso delle possibili sconfitte nazionali: in prospettiva potrebbero rivelarsi una spina nel fianco per la paladina democratica.