Atesh: chi sono costoro? Il gruppo, che spia i russi nella Crimea occupata, è tornato in queste ore prepotentemente alla ribalta per via di un’intervista concessa alla BBC (in anonimato) da uno dei suoi uomini, indicato come “Agente 1”, e delle rivelazioni di altri quattro agenti.
L’intervista alla BBC: come operano gli uomini di Atesh
I combattenti avrebbero rivelato tramite app di messaggistica di essere uomini del gruppo: uno di loro sarebbe perfino infiltrato tra le fila dell’esercito russo come doppiogiochista. Oggi gli uomini di Atesh dichiarano di raccogliere informazioni non solo nella Crimea occupata, ma anche in Russia: difesa aerea, basi militari, depositi, movimenti di soldati. Alcuni di loro hanno dichiarato di non essere retributi per le loro attvità, ma di ricevere un mero rimborso spese. Nessuno di loro ha voluto commentare le fonti di finanziamento al gruppo, definite come “varie”. Un aspetto che non stupisce, e che accomunerebbe questa realtà al resto della guerriglia anti-Putin. Ognuno dei cinque agenti ha dichiarato che il lavoro da loro svolto avviene prevalentemente in solitaria: ogni combattente passerebbe le informazioni e i materiali necessari (foto e report) a un “curatore” che poi le girerebbe a chi di dovere.
Le loro attività di ricognizione avrebbero coadiuvato le forze ucraine nel porgettare i loro attacchi, fra i quali quello alla nave da sbarco Minsk e al sottomarino Rostov, oltre all’attacco alla Flotta russa nel Mar Nero del settembre scorso. Sebbene i milblogger russi considerino Atesh un fantoccio creato ad arte dall’intelligence di Kiev, per sovrastimare il livello di intelligence degli ucraini, i media russi hanno bollato da tempo i partigiani Atesh come terroristi, banditi dal Cremlino. Le loro dichiarazioni non possono essere verificate sul campo, sebbene una fonte senior della difesa ucraina ha valutato come credibili le dichiarazioni rilasciate alla BBC. I cinque hanno affermato di voler parlare con il network britannico per dimostrare che gli abitanti della Crimea “non sono zombie” e che “esiste un movimento di resistenza attivo“.
La comparsa di Atesh sulla scena: l’attentato a Zakhar Prilepin
Meno noto rispetto al resto della galassia della guerriglia anti-Putin, aveva fatto la sua comparsa l’8 maggio scorso in occasione dell’attentato allo scrittore russo Zakhar Prilepin, il terzo in poco più di otto mesi, che aveva fattor ripiombare Mosca nell’agonia della guerra intestina. Prilepin, acceso sostenitore dell’invasione dell’Ucraina, era sopravvissuto all’attentato che però non aveva risparmiato la sua guardia del corpo. Immediatamente dopo l’accaduto, gli inquirenti avevano annunciato che un uomo di nome Alexander Permyakov aveva confessato di essere l’autore materiale dell’attentato, realizzato con un ordigno piazzato sulla strada, a circa 400 km da Mosca, che lo scrittore si trovava a percorrere quel giorno. Nelle stesse ore, Ria Novosti riportava la notizia di un sedicente gruppo partigiano della Crimea, Atesh, che aveva rivendicato l’attentato. L’organizzazione affermò di essersi messa sulle tracce dello scrittore all’inizio del 2023, poco dopo la diffusione della notizia del suo arruolamento nella Guardia nazionale.
Spionaggio, sabotaggi e social: le attività di Atesh
Come altri gruppi simili, Atesh è molto attiva su Telegram (quasi 51mila iscritti) e X, il canale preferito nell’universo russo. Proprio qui i suoi agenti si definiscono come un “movimento militare di ucraini e tartari in Crimea”. Nella descrizione del canale il gruppo retrodata la propria costituzione al settembre 2022, proprio quando era iniziata la mobilitazione massiccia dei Tatari di Crimea. Da allora i suoi miliziani avevano dichiarato guerra a Mosca, proclamandosi protettori dell’Ucraina e degli ucraini. Sebbe il gruppo dichiari di occuparsi prevalentemente di spionaggio logistico, gli attivisti partigiani affermano anche di aver compiuto attentati cruenti come l’uccisione di 30 soldati russi in un ospedale militare, oltre a un attacco con un’autobomba in quel di Kherson.
Infatti, inizialmente il gruppo sembrava essere un’organizzazione prevalentemente di sabotatori, prendendo di mira i magazzini di stoccaggio di armi e rifornimenti nemici. Accanto a questo, una fitta opera di propaganda, con tanto di incitamento all’arruolamento: nei primi post, infatti, si possono notare numerose foto provenienti da alcuni miliziani che mostrano il proprio passaporto e dei biglietti recanti l’hashtag “atesh” in cirillico. Gli adepti prestano anche un giuramento rituale che reca le parole ”Giuro sul mio sangue e sulla mia anima di essere fedele alle idee e agli ideali del movimento Atesh, di combattere per lo Stato ucraino, contro tutti i nemici…”. Partiti da due importanti realtà della Crimea, come Simferopoli e Feodosia, avrebbero allargato sempre di più la loro rete nel corso dei mesi. Oggi dichiarano, alla BBC come sul loro canale, di ambire ad allargare il reclutamento e innervosire i russi. E sono pronti a giurare: la liberazione della Crimea è vicina.