La modella suicida viaggiò sul jet di Epstein. E le minorenni usate per ricattare i potenti

La modella suicida viaggiò sul jet di Epstein. E le minorenni usate per ricattare i potenti

È stata pubblicata una nuova tranche di carte giudiziarie relative a Jeffrey Epstein, il finanziere americano che si è tolto la vita nel 2019, dopo essere stato arrestato negli Stati Uniti con accuse di traffico di minori a scopo di sfruttamento sessuale. Si tratta di 19 documenti, circa 300 pagine, che seguono alle centinaia diffuse il giorno prima. Fanno parte della causa civile per diffamazione intentata nel 2015 da Virginia Roberts Giuffre, che ha accusato il finanziere americano e Ghislaine Maxwell. In questa nuova tranche torna il nome dell’ex presidente Bill Clinton che avrebbe «fatto irruzione nella redazione di Vanity Fair e minacciato i membri dello staff» affinché non pubblicassero storie sulle accuse a Epstein. C’è anche la storia della top model russo-kazaka Ruslana Korshunova, suicida in circostanze sospette a 20 anni, nel 2008, due anni dopo aver volato sul famigerato «Lolita Express». E ultimo, ma cruciale: il resoconto su adolescenti offerte come prede sessuali a vip della politica e della finanza americana e internazionale per poterli ricattare. Fatti non necessariamente rilevanti dal punto di vista penale, ma di certo imbarazzanti per i vip che gravitavano attorno a Epstein.

A raccontare l’episodio di Bill Clinton, che sarebbe entrato negli uffici di Vanity Fair e avrebbe «minacciato» lo staff perché non pubblicasse articoli sul traffico sessuale dell’amico Jeffrey è stata Virginia Giuffre, la grande accusatrice, in una email a una giornalista del Daily Mail. Non è chiaro dove Giuffre abbia saputo delle minacce di Clinton. Nelle carte, l’ex presidente viene descritto come qualcuno che «aveva viaggiato con Epstein e Ghislaine Maxwell (la sua fidanzata) e avrebbe potuto avere informazioni sulla condotta» del finanziere e della sua complice».

Tra i documenti uno spicca sugli altri. Rivela che Epstein offrì una ragazza, identificata in un documento del 2014 con lo pseudonimo di «Jane Doe 3» e contattata per la prima volta da Maxwell nel 1999, quando aveva solo 15 anni, a «numerosi eminenti politici americani, potenti dirigenti aziendali, presidenti stranieri, un noto primo ministro e altri leader mondiali», con l’obiettivo di «ingraziarseli» ma anche «per ottenere potenziali informazioni ricattatorie» facendosi raccontare dalla ragazza gli incontri sessuali nei particolari. Decine di minorenni avrebbero fatto la stessa fine.

Tra i nuovi nomi spuntano quelli di Leslie Wexner, il magnate dietro al colosso della biancheria intima Victoria’s Secret, del miliardario Glenn Dubin, dell’ex ambasciatore Usa e governatore del New Mexico Bill Richardson, dell’ex senatore George Mitchell. Tutti negano. Nonostante il gruppo anti-monarchico inglese Republic abbia chiesto di aprire nuove indagini sul principe Andrea, fratello di Re Carlo III d’Inghilterra, nessuna inchiesta è stata aperta a carico del principe.

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