La foto di Diana e la perizia tra due mesi: il mistero di Alessia Pifferi

La foto di Diana e la perizia tra due mesi: il mistero di Alessia Pifferi

È stato il secondo periodo di feste natalizie in carcere per Alessia Pifferi, la donna accusata di aver lasciato morire di stenti la figlia di 16 mesi, Diana Pifferi, nel luglio 2022. C’è grande interesse per questo caso nell’opinione pubblica: la morte di Diana ha scatenato da sempre ondate di empatia.

Separata dalle altre detenute nel carcere di San Vittore, perché come riporta Quarto Grado, Pifferi non si è mai integrata, nei giorni scorsi ha ricevuto una fetta di panettone, e poi abiti caldi, maglioni e 50 euro da persone che la sostengono. Alessia Pifferi, dal primo momento della sua reclusione, può contare infatti su numerose persone che, nonostante il crimine per il quale è accusata, cercano di esserle vicine. La donna ha inoltre chiesto una fotografia della figlia Diana e ricevuto la visita, come altre detenute, di un’estetista volontaria: ha fatto manicure e pedicure e domandato di poter tornare a farsi la tinta ai capelli.

Probabilmente nei prossimi mesi Alessia Pifferi conoscerà il suo destino giudiziario. Il 28 dicembre ha incontrato per tre ore i professionisti che stileranno la perizia psichiatrica che potrebbe rappresentare la chiave di volta nel processo a carico della donna. Tra i test cui è stata sottoposta, ce n’è stato uno in cui le è stata letta una storia e le è stato chiesto di riassumerla: si tratta probabilmente di un test di personalità, ma è plausibile che la donna sia stata sottoposta anche a test per il quoziente intellettivo.

In questi mesi è infatti stato detto che Pifferi avrebbe un quoziente intellettivo basso, come quello di una bambina, ma non si tratta tuttavia di un’indagine ufficiale, bensì di quella realizzata dalle psicologhe del carcere.

Comprendere il mistero rappresentato da Alessia Pifferi porterà alla sua sentenza e molto peso avrà appunto la perizia psichiatrica che i professionisti interpellati dalla procura dovranno depositare tra meno di due mesi. Nella perizia psichiatrica non saranno contenute solo le classiche valutazioni, ovvero se la donna, al momento del crimine, sia stata in grado di intendere e di volere, ma vi saranno analizzati i contesti relazionali, ossia i rapporti con la famiglia, le amicizie e le relazioni sentimentali che avrebbe abbracciato.

Quello delle relazioni sentimentali è un contesto molto importante nella vicenda, perché potrebbe aiutare a capire il movente che avrebbe spinto Alessia Pifferi a lasciare da sola la piccola Diana per 6 giorni in un periodo dell’anno molto caldo, con dei biberon, dell’acqua e del tè.

Leave a comment

Your email address will not be published.