Israele, Russia, Corea: la guerra mondiale si combatte a pezzi

"Monitoriamo segnali letali": perché gli Usa temono le mosse di Kim

La terza guerra mondiale a pezzi sta diventando una tragica realtà e il 2024 non promette niente di buono. Tutto è iniziato quasi due anni fa, con l’invasione russa dell’Ucraina nel cuore dell’Europa. E non è un caso che il 7 ottobre l’attacco stragista di Hamas abbia scatenato la reazione israeliana, facendo riesplodere il conflitto nel Medio Oriente. L’ultimo «pezzo» della terza guerra mondiale, evocata da Papa Francesco pochi mesi fa, si combatterà in Estremo Oriente per il controllo cinese di Taiwan.

Il conflitto ucraino nel cuore dell’Europa è a un punto di stallo, con i russi che sfruttano il momento di un Occidente stanco e distratto facendosi più aggressivi. In realtà hanno occupato, dopo una montagna di morti e feriti, appena il 20% del territorio ucraino, ma non smettono di fare piombare una valanga di fuoco sulla testa degli ucraini. «Il modo russo per dire che sono pronti a trattare», sostiene chili conosce bene. Mosca lancia a raffica droni kamikaze iraniani e utilizza munizioni nordcoreane, che dimostrano come siano legati i «pezzi» della terza guerra mondiale.

Dal 24 febbraio 2022, quando i carri armati russi hanno attaccato l’Ucraina, è esploso il disordine mondiale, che punta a creare dalle macerie un nuovo ordine, con l’asse non più spostato verso gli Usa. La scintilla accesa da Hamas con il massacro in Israele è parte di questo pericoloso disegno. La guerra senza limite a Gaza si è espansa a macchia d’olio a livello regionale grazie ai giannizzeri locali dell’Iran. La possibile esplosione del Medio Oriente è un altro segnale del nuovo ordine mondiale, che forse fallirà ma, nel tentativo di imporlo, rischia di provocare altre montagne di morti.

Lo scontro finale si combatterà attorno all’isola ribelle di Taiwan, che la Cina considera roba sua da sempre. Kim Jong-un, il despota nordcoreano con un arsenale nucleare, è solo una pedina, non del tutto controllabile, che russi e cinesi potrebbero usare come novello dottor Stranamore. Il conto alla rovescia per Taiwan inizierà con le elezioni del 13 gennaio. Qualunque sia il risultato, Xi Jinping, il mandarino comunista cinese, non cambierà idea sull’annessione con le buone o con le cattive. L’Ucraina o Gaza saranno bazzecole in confronto all’ultimo pezzo della terza guerra mondiale.

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