Gesù a cucù, la gioventù annoiata, il presepe blasfemo. Le parole della settimana

Gesù a cucù, la gioventù annoiata, il presepe blasfemo. Le parole della settimana

Proviamo a dare un po’ di sapore poetico ai numeri che decretano il successo delle notizie sul web, di seguito alcuni dei fatti più cliccati della settimana rivisitati e corretti

Come ti rottamo il Gesù a cucù

Le parole sono i nostri ponti verso la verità, cancellare le parole è il modo più efficace per rendere gli umani automi. Ma cancellare il nome di Gesù è lo stadio finale del processo di autodistruzione che l’Occidente ha innescato per se stesso. Ci hanno provato di nuovo, questa volta nel padovano, a non tramandare la tradizione più sacra ai bambini, cancellando tutti i riferimenti religiosi del Natale, compreso il nome di Gesù, trasformato in cucù. E se non ce l’hanno fatta è perché qualcuno ha alzato la voce. Non dimentichiamolo quando abbiamo la tentazione di rimanere in silenzio.

Viva Lavinia Mennuni

E chi ha avuto il coraggio di parlare merita ammirazione. Dalle reazioni che ci sono state alle parole di Lavinia Mennuni si direbbe che c’è un’altra parola sacra che qualcuno cerca di cancellare: la parola “mamma”. Cosa ha detto di tanto scandaloso la parlamentare di Fratelli d’Italia per meritare le polemiche incredibili che l’hanno investita? “La maternità torni a diventare di nuovo cool. Dobbiamo far sì che le ragazze di 18 anni, di 20 anni, vogliano sposarsi e vogliano mettere su una famiglia”. Il M5S e il PD hanno parlato di Medioevo, frasi offensive, ideologia… Voi preferite un futuro con o senza mamme? Una, cento, mille Lavinie Mennuni.

Due Madonne in un presepe blasfemo

Poi qualcuno esagera dall’altra parte. Se volete sapere cosa sia considerato arte contemporanea, cioè ciò che più lontano esiste dall’arte, potevate andare alla sede di Pro Vita e Famiglia, dove un’attivista del pensiero unico capitalista totalitario ha disegnato un presepe blasfemo con due Madonne a cullare Gesù, mentre San Giuseppe è intento a fare una bara. Non è arte, è vandalismo. La violenza di queste persone è simbolicamente terribile, si appropria degli spazi altrui e li deturpa con il proprio pensiero distruttivo, giustificato persino da preti come l’altro che aveva fatto il presepe con due Madonne. Ci sarà ancora spazio per il buon senso e soprattutto per il rispetto di ciò che è sacro?

Gioventù annoiata

E intanto la gioventù annoiata che non può dire la parola “Gesù” e la parola “mamma” riempie i vuoti. A Milano alcuni ragazzi – tra cui il ventiquattrenne Alex Baiocco – hanno teso un cavo d’acciaio ad altezza d’uomo su una strada. Un gesto potenzialmente omicida, anzi, stragista. È sempre più diffusa nelle nuove generazioni un’energia distruttiva e autodistruttiva che riempie le città di vandalismi. Di sicuro non si riempie il loro vuoto con la melma ideologica che in troppi ancora continuano a diffondere.

Il presidente woke di Harvard si è dimesso

Ma intanto in America, dove tutto accade sempre in modo anticipato, è successo quello che pochi mesi fa poteva sembrare impossibile. Il presidente della un tempo prestigiosa università di Harvard, Claudine Gay, si è dimessa. O meglio, è stata fatta dimettere. La Gay, essendo donna, nera, studiosa di studi afroamericani, sembrava già un’icona woke intoccabile. Ma alla domanda se invocare un genocidio per gli ebrei violasse le regole del codice di condotta di Harvard lei ha risposto “dipende dal contesto”. La propaganda woke, quella che in Italia viene ancora chiamata “politicamente corretto”, si sta autodistruggendo. Il mondo potrebbe cambiare presto.

In Medio Oriente i nodi vengono al pettine

Il periodo natalizio è stato pieno di scontri, bombe, razzi, morti, uccisioni, soldati, carri armati, terroristi in una guerra che sembra voler cambiare gli equilibri del Medio Oriente. Mentre l’esercito israeliano continua ad avanzare nel controllo di Gaza e a rispondere agli attacchi dal Libano, l’Isis, che in Occidente neppure pensavamo viva, rivendica l’attentato alla tomba del generale iraniano. Sembra che conti secolari debbano essere pagati ora, in una guerra che sembra avere tutta l’intenzione di non fermarsi presto. In Occidente intanto sembra montare una fitta propaganda antisemita e filo Hamas. Che succederà?

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