Fed e Bce, il taglio dei tassi può attendere

Fed e Bce, il taglio dei tassi può attendere

Una leggera fase di sbandamento, poi tutti i mercati Usa e, di conseguenza, quelli europei si sono assestati. I dati sul mercato del lavoro statunitense, pubblicati ieri, sono stati migliori delle attese e hanno frustrato le aspettative di un taglio dei tassi entro il primo trimestre in quanto la creazione dei nuovi posti è un segno che il sistema economico sta reagendo non troppo negativamente alla stretta monetaria. A questo punto, quindi, è improbabile che dal prossimo Fomc del 30-31 gennaio sortiscano indicazioni precise circa il taglio dei Fed Funds, ora al 5,25-5,5 per cento.

A dicembre, infatti, sono stati creati 216mila posti di lavoro (escluso il settore agricolo) negli Usa, mentre gli analisti attendevano un aumento di 170mila posti. La disoccupazione è rimasta stabile al 3,7%, contro attese per un rialzo al 3,8%. I salari orari medi sono aumentati di 15 centesimi a 34,27 dollari (+0,44% mensile, +4,1% annuo, più del tasso di inflazione che è al 3,2%).

Dopo un avvio negativo sia il Dow Jones che il Nasdaq hanno invertito la tendenza e a un’ora dalla chiusura guadagnavano rispettivamente lo 0,15 e lo 0,33 per cento. La probabilità di un taglio dei tassi a marzo, secondo il secondo il Cme FedWatch Tool, è sceso dal 62,1% al 55,7%. Il rendimento del T-bond decennale, inizialmente salito al 4,07%, si è poi assestato al 4,04%. Anche lo spread tra Btp e Bund non solo non è peggiorato ma si è leggermente ridotto a 168 punti, segno che anche in Europa ci si aspetta molta cautela della Bce. Anche perché Eurostat ha rilevato che nell’area della moneta unica l’inflazione è salita dal 2,4% di novembre al 2,9% di dicembre. Con queste premesse è difficile che Madame Lagarde, sotto l’influsso «ispiratore» di Berlino, possa rivedere i propri intendimenti e così pure il board dell’Eurotower.

A fine giornata restano così i commenti del segretario al Tesoro Usa, Janet Yellen («Stiamo assistendo a un atterraggio morbido») e del presidente Joe Biden («Nessun’altra amministrazione ha creato più posti di lavoro»). Nessuna polemica con la Fed, anche se è un anno elettorale.

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