Rc auto, impennata delle tariffe (+7,8%)

Proteggere l'auto? Bastano meno di 100 euro: ecco come fare

Continuano ad aumentare le tariffe Rc Auto. A novembre, ha rilevato l’Ivass, le polizze hanno registrato un incremento del 7,8% su base annua con un prezzo medio di 391 euro. Il rincaro, che si traduce in una maggiore spesa di circa 31 euro a polizza, conferma il trend già evidenziato dall’Authority nel mese di ottobre, quando il rialzo era stato del 7,9 per cento. In crescita anche il differenziale di premio, cioè il maggior costo che l’assicurato deve pagare in base alla residenza. Tra Napoli e Aosta la differenza è di 248 euro, in aumento rispetto all’anno precedente del 3,1 per cento. Il valore, esaminando le tariffe a livello provinciale, sale a 285 euro se si considera la città più virtuosa e dunque meno cara, cioè Enna.

La classifica delle polizze più costose è guidata da Napoli e Prato con una media che va oltre i 559 euro, seguite da Caserta (501 euro) e Pistoia (487 euro). Sul fronte opposto Enna vanta le tariffe più basse d’Italia con una media di 275 euro a polizza, seguita da Oristano (292 euro) e Potenza (297 euro). A Imperia si registrano invece gli incrementi annui più elevati (+12%), a seguire si trovano Lodi, Terni e Vercelli (+11%), mentre i rincari più contenuti sono quelli di Ascoli Piceno (+4,6%). A livello nazionale gli assicurati assegnati a classi di merito superiori alla prima (cioè quella per i clienti a zero sinistri da più di un decennio) registrano un incremento di prezzo (+11%) più alto rispetto alla media nazionale, ha rilevato l’Ivass. Il Codacons complessivamente stima «una stangata da un miliardo di euro soltanto per la categoria degli automobilisti, calcolando che in Italia circolano 43 milioni di veicoli assicurati di cui 32,5 sono autovetture». Per l’Unione nazionale dei consumatori (Unc) il rialzo rilevato a novembre dall’Ivass è «astronomico, abnorme e ingiustificato». Solo a novembre 2019 (402,74 euro) si erano registrate tariffe maggiori. Secondo l’Unc, che pensa a una class action, è allarmante anche l’impennata del rincaro su base mensile (2,68 euro) che, se restasse stabile nei prossimi 12 mesi, implicherebbe un incremento su base annua ancora maggiore, dell’8,23%, pari a 32,16 euro.

Le associazioni dei consumatori sono sul piede di guerra. Assoutenti ritiene gli incrementi del tutto ingiustificati in quanto non rispondono né a un aumento dei costi né a un aumento dell’incidentalità, ma alle troppe anomalie di un comparto nel le compagnie dettano legge. L’Ivass, secondo l’associazione, «dovrebbe intervenire per bloccare pratiche scorrette e tutelare gli assicurati», sottolineando la necessità di «una radicale riforma che introduca maggiore concorrenza e maggiori tutele per gli assicurati». Secondo il Codacons, è necessaria l’azione del governo «per limitare lo strapotere delle imprese assicuratrici e frenare l’escalation delle tariffe nel comparto, soprattutto in considerazione del fatto che i cittadini hanno l’obbligo di assicurare la propria autovettura».

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