Raid vandalico a Torino, nella zona nord della città, lungo la Spina Reale. Qui, un gruppo di vandali non identificato ha distrutto il presepe che da tre anni trova spazio davanti al centro civico della Circoscrizione 5. Si tratta di un lavoro effettuato da due privati cittadini della zona, che hanno realizzato tutte le immagini del presepe e i simboli con materiale di recupero e riciclo. Un lavoro semplice ma di impatto, che era diventato una tradizione per il quartiere e che nottetempo qualcuno ha bene pensato di distruggere. Ancora non ci sono indicazioni su chi possano essere gli autori, e non è chiaro se si tratti di un atto vandalico fine a se stesso o se dietro ci sia un gesto di intolleranza religiosa.
La denuncia è stata avanzata da un’anziana signora che attorno alle 5 ha sentito dei rumori sospetti provenire dalla strada e, una volta affacciatasi, ha visto lo scempio compiuto. “Ci sono spacciatori e bande di ragazzini che occupano la Spina. Chiediamo qualche controllo in più durante le ore serali“, ha dichiarato Mario Panico, presidente del comitato “Quelli della Spina di via Stradella”. Il caso è più grave di quello che può apparire e si inserisce in un contesto che si fa sempre più intollerante nei confronti dei simboli della religione cattolica ma anche della civiltà occidentale. Bravate fini a se stesse, così come gesti di pura intolleranza, scandiscono da tempo la quotidianità dei piccoli e dei grandi centri, lasciando dietro di sé una scia di amarezza per come si sta evolvendo la società civile.
Sulla distruzione del presepe si è espresso anche l’assessore della Regione Piemonte Maurizio Marrone, da sempre attento a questo genere di situazioni. “La distruzione del presepe allestito sulla Spina della Circoscrizione 5 a Torino, non può essere derubricato ad un semplice atto vandalico“, ha tuonato l’esponente della giunta Cirio. “I continui tentativi laicisti di sminuire e liquidare i simboli spirituali del Natale incoraggiano e legittimano i vandali notturni che li prendono sul serio ed è quindi necessario che tutti prendano posizione a difesa delle tradizioni più sacre della nostra comunità“, ha proseguito l’assessore, con l’auspicio che “anche dal Comune di Torino possa arrivare una condanna forte insieme al riallestimento immediato della Natività“.