Ha teso un cavo da una parte all’altra della carreggiata, ad altezza uomo, perché “si annoiava”. Così a Milano si è rischiata la strage per mano di Alex Baiocco e di due complici, che lui chiama amici e dei quali non conosce nemmeno il nome perché, dice, li ha conosciuti online. Una versione che non ha retto a lungo, visto che sotto pressione ha comunicato agli inquirenti le generalità degli altri due. Fortunatamente nessun motociclista si è trovato a passare lungo viale Toscana dopo che, insieme alle due persone, ha causato volontariamente un pericolo per gli utenti. Quel viale milanese è trafficato a qualunque ora del giorno e della sera. Passano costantemente auto, scooter, moto e autobus e solo per un fortunato caso del destino non si è consumata la tragedia.
Davanti al gip Domenico Santoro, durante l’interrogatorio Baiocco ha dichiarato di essersi “pentito e di aver capito di aver fatto una cosa molto grave” ma, intanto, è accusato di strage, attentato alla sicurezza dei trasporti, blocco stradale e ricettazione. Quel cavo d’acciaio utilizzato per la “bravata” era stato rubato pochi minuti prima da un vicino cantiere e forse è li che è venuta la malsana idea di fare quello “scherzo” dettato dalla noia. Possibile che un giovane di 24 anni non si renda conto della gravità della sua azione prima di averla compiuta? Questa è la versione del 24enne, che al giudice ha anche fornito i profili Instagram dei due complici, facendo successivamente i nomi, e sulle cui tracce sono ora gli investigatori di Milano.
Alex Baiocco è uno dei tanti 20enni annoiati, incapaci di gestirsi, che pensano che attentare alla vita del prossimo possa essere divertente. Capelli lunghi castani tinti di biondo, alto e magro, un look di ispirazione dark ma tendente all’emo, precedenti per furto, resistenza a pubblico ufficiale, lesioni e ricettazione e una segnalazione per consumo di stupefacenti. Nelle ore precedenti, i tre si erano svagati in giro per la città con gli scooter a noleggio, rigorosamente senza casco e non sono mancate nemmeno le canne. Tuttavia, lo stupefacente non sembra essere legato al fatto che ha portato all’arresto. Prima dell’arrivo dei carabinieri, una vettura ha preso in pieno il cavo ma fortunatamente non ci sono stati danni. Mentre un motociclista, avvertito da un testimone, ha provvidenzialmente svoltato a destra invece di proseguire dritto, dove era stato teso il cavo. L’episodio deve portare a necessarie riflessioni sulla deriva delle nuove generazioni, incapaci di assumersi le responsabilità e capaci di confondere una strage mancata con una bravata.