Aveva un forte mal di gola, tanto da non riuscire a deglutire la saliva. Un codice bianco per il pronto soccorso del San Camillo, a Roma, dove si era rivolto per calmare il dolore e dal quale, però, non è più uscito. Francesco De Paolis, 44 anni, dipendente di un supermercato, due figlie di 3 e 12 anni, è morto tre ore dopo essere andato in ospedale davanti agli occhi increduli della compagna che nel frattempo, non avendo sue notizie, si era precipitata nel nosocomio per avere informazioni.
Ora i familiari dell’uomo vogliono capire che cosa abbia provocato la morte di una persona giovane e senza alcuna patologia e per questo hanno presentato una denuncia ai carabinieri. «Non si sentiva tanto bene – racconta la compagna di De Paolis – aveva mal di gola. Ma la cose di per sé non ci aveva allarmato troppo, visto che io stessa avevo avuto le placche e la nostra bambina aveva preso un’influenza. Solo che nel corso della giornata del 31 Francesco cominciava a non deglutire bene, si sentiva tanto la gola arrossata. È allergico a un tipo di antibiotico, aveva preso uno spray senza avere sollievo, allora, per sicurezza, abbiamo detto meglio andare in pronto soccorso. È andato da solo perché con la bambina piccola non era il caso di accompagnarlo». Ma ad un certo punto il 44enne smette di rispondere ai messaggi e alle chiamate e la donna, preoccupata, si presenta in pronto soccorso dove le viene detto che la situazione era «grave». Poco dopo il decesso. Sarà l’autopsia a fare luce sull’accaduto, stabilendo cosa esattamente abbia provocato il decesso dell’uomo ed escludendo complicazioni congenite. Dal San Camillo fanno sapere di essere «fiduciosi dell’operato del personale sanitario che ha fornito assistenza al paziente durante la sua repentina e grave evoluzione, purtroppo culminata col decesso» e di attendere i risultati autoptici «per effettuare una corretta valutazione dell’accaduto».