Una nascita è sempre un evento bellissimo, ma quella avvenuta al Bioparco di Roma ha una valenza in più. È venuta alla luce una meravigliosa cucciola di tigre di Sumatra un felino ad alto rischio d’estinzione. In cattività vive nelle foreste tropicali dell’isola indonesiana ed è una delle 6 sottospecie viventi maggiormente a rischio di estinzione a causa della perdita e frammentazione dell’habitat, del bracconaggio e della persecuzione diretta per i conflitti con le attività antropiche (costruzioni e coltivazioni) locali.
Come sta la cucciola
Figlia di Tila, nata nel 2011 allo zoo di Chester (Inghilterra) e arrivata al Bioparco dallo zoo di Heidelberg in Germania e di Kasih, nato nel 2014 allo zoo di Beauval, in Francia, la cucciola gode di ottima salute ed è accudita in maniera amorevole dalla mamma che la allatta e non si stacca mai da lei. Mamma e figlia al momento si trovano in un’area protetta e non visibile al pubblico.
Le immagini diffuse dal Bioparco di infinita bellezza, mostrano il legame fortissimo con la mamma che dal giorno della nascita non si è mai allontanata da lei. Durante le prime otto settimane, la piccola, che ancora non ha un nome, si nutre soltanto del latte della madre, anche se è continuamente controllata dai veterinari del Bioparco. Soltanto dopo verranno introdotti cibi più solidi, anche se in natura i cuccioli continuano a succhiare il latte fino all’età di 6 mesi.
La riproduzione in cattività
Non è semplice la riproduzione in cattività, per questo la nascita della piccola tigre è un evento molto importante. Il Bioparco partecipa al programma europeo di riproduzione in cattività della tigre si Sumatra che, insieme ad altri programmi internazionali, contribuisce a tutelare alcuni animali al fine di provare a ripopolare aree naturali, qualora questi soggetti possano essere reintrodotti in natura. In cattività questi animali possono arrivare a raggiungere i 20 anni d’età mentre in natura non superano quasi mai i 15.
La deforestazione
La specie, come accennato, è in grave rischio di estinzione causata soprattutto dalle attività umane distruttive che da decenni colpiscono le zone dove abitano. Come riporta Greenpeace “L’espansione, legale e illegale, delle piantagioni per la produzione di olio di palma e per la produzione di cellulosa è una delle principali cause degli incendi che da anni devastano le foreste indonesiane, causando perdita dell’habitat di molte specie endemiche, ma anche gravissimi problemi di salute alla popolazione“.
Per i predatori come la tigre la vastità degli spazi è fontamentale per garantire la loro sopravvivenza. Si ritiene che in natura restino solo poche centinaia di tigri di Sumatra e il rischio di vederle diminuire ancora è molto elevato, se non si prenderanno misure per tutelare le foreste e limitare l’impatto distruttivo delle multinazionali che antepongono il profitto a tutto.