Carrefour ha deciso di eliminare dagli scaffali dei suoi oltre 1.500 punti vendita distribuiti sul territorio nazionale italiano una serie di prodotti realizzati e distribuiti dal gruppo PepsiCo, ufficialmente a causa dell’eccessivo rialzo dei prezzi: la catena francese di supermercati e ipermercati comunicherà ufficialmente la sua scelta anche ai clienti nei prossimi giorni.
La motivazione alla base di una decisione così radicale è la medesima già espressa dalla stessa Carrefour per quanto concerne i suoi punti vendita in Francia, ovvero “i rincari inaccettabili” praticati dalla multinazionale a stelle e strisce su Pepsi, Gatorade, 7Up, Lay’s e Tropicana, solo per citare i brand più noti ai consumatori. PepsiCo non avrebbe tuttavia ancora gettato la spugna definitivamente, dichiarando di essere intenzionata a proseguire le trattative con la catena francese di supermercati per evitare di essere tagliata fuori dalle vendite.
Un duro colpo da incassare per PepsiCo, che porterà inevitabilmente a un calo dei numeri che solitamente l’azienda registra in Europa, anche per il fatto che non si parla solo di supermercati e ipermercati in Francia e in Italia: l’ostracismo ai prodotti alimentari PepsiCo riguarderà infatti anche i punti vendita distribuiti in Spagna e Belgio.
La decisione di Carrefour è la risposta conclusiva al lungo braccio di ferro che ha visto fronteggiarsi le catene della grande distribuzione e le multinazionali che realizzano beni di largo consumo. Sono le prime a puntare il dito contro le seconde, accusandole di aver ritoccato verso l’alto il prezzo di tali beni in modo eccessivo rispetto a quelli che si possono considerare come reali aumenti dei costi di produzione. Un modo per gonfiare i propri profitti, dunque, lasciando ai supermercati l’incombenza di non scaricare oltremodo questi rincari sui propri clienti e di assorbirne la maggior parte.
I dati del primo semestre 2023 rivelano per Carrefour un margine di redditività stabile a quota 1,9 miliardi di euro, mentre PepsiCo, grazie soprattutto ai rincari dei suoi prodotti, ha innalzato per tre volte le previsioni di utile per la fine dell’anno. Solo tra giugno e settembre 2023 la multinazionale a stelle e strisce ha apportato aumenti dell’11% a fronte di un calo delle vendite dei suoi prodotti del 2,5%. Una riduzione del volume di affari che non preoccupa il colosso americano, pronto a effettuare ulteriori rialzi nel 2024. Dappertutto ma non presso Carrefour, che decide di sbattere la porta in faccia a PepsiCo.
Una situazione del genere, tuttavia, non è un unicum in Europa e non ha comportato la reazione solo da parte della nota catena francese di supermercati e ipermercati. Già colpite dall’elevata inflazione, anche alcune catene della grande distribuzione in Germania si sono mosse per mettere fine a questo sistema che scaricava solo sulle loro spalle il costo dei rincari imposto dai produttori. Edeka e Rewe hanno infatti sospeso pro tempore gli accordi di fornitura con Mars, Kellog’s, PepsiCo e Coca-Cola sempre per lo stesso motivo: in alcuni casi le vendite sono riprese, in altri rimane l’interruzione del rapporto, con annessa guerra di carte bollate.