Gianni Riotta che su Repubblica cita il New York Times che stronca Vacanze di Natale. «Pulitzer is nothing».
È così. Il quotidiano americano, punta di diamante della cultura woke e della cancel culture (bel pulpito), per i 40 anni del nostro primo cinepanettone ha impalcato una feroce requisitoria contro il film che negli anni ’80 «accompagnò il declino di un Paese senza crescita».
Mah… Forse elevare la commedia dei Vanzina a luminoso caposaldo cinematografico dell’identità culturale italiana è troppo (ma nemmeno quelle di Sordi o Fantozzi lo sono). Però, al netto degli orrendi film natalizi che ci ha rifilato Hollywood per decenni, ci chiediamo se davvero correvano gli stessi anni ’80 e ’90 erano meglio raffinate commedie, chessò, come American Pie o Porky’s… Questi pazzi pazzi porcelloni di americani non finiscono mai di stupirci. Neanche sanno che – fra stereotipi, satira, edonismo e realtà l’Italia del 1983 era un Paese all’apice del benessere, in uno dei periodi più prosperi e felici del secolo, altro che declino. Era la quinta potenza mondiale dove una famiglia di pizzicagnoli romani poteva permettersi una settimana bianca a Cortina. Crisi del lavoro, miseria e insicurezza sarebbero arrivate 40 anni dopo.
D’accordo: a Cortina non c’erano neri, né trans. Ma c’era già il maestro di sci Zartolin con la sua mutanda.
Bisogna stare attenti. A essere troppo corretti si perde il meglio della vita. Sole, whisky (fig*). E sei in pole position.