In un anno che si appresta ad entrare nella storia per il numero di elezioni previste si potrebbe pensare che re Carlo III sia sollevato dal non vedere il suo nome su una scheda. Eppure, come rivelato dal britannico Mirror anche per la casa reale ci sarà un piccolo ma rilevante “test elettorale” nella forma di un sondaggio che coinvolgerà 175mila cittadini in tutto il Regno Unito.
L’iniziativa è partita da Downing Street che attraverso il dipartimento per il Digitale, la Cultura e i Media ha affidato la consultazione statistica ai sondaggisti di Verian. Le rilevazioni in realtà sono cominiciate già a maggio dell’anno scorso e verranno completate entro la fine di marzo. Le migliaia di persone selezionate in modo casuale non sono chiamate a rispondere solo sul ruolo della monarchia ma anche su semplici abitudini di vita quotidiana come la frequenza delle visite in biblioteca e l’ascolto di podcast. È però evidente come l’interesse sia tutto per l’opinione dei sudditi di Sua Maestà su un’istituzione centenaria che dopo la morte della regina Elisabetta II appare alla ricerca di una nuova identità.
“Quale ruolo pensi dovrebbe avere la monarchia nel Regno Unito?” Questa la domanda più attesa, e in parte temuta, a Buckingham Palace. Tra le risposte possibili: supportare ed incoraggiare il servizio pubblico e le attività benefiche, riconoscere e sostenere le forze armate, ricoprire un ruolo costituzionale come capo di Stato, fornire un senso di continuità e agire come un riferimento per l’identità, l’unità e l’orgoglio nazionale. Solo la prossima estate si conoscerà il risultato che, in ogni caso, verrà condiviso con la famiglia reale.
Una consultazione simile si è svolta nel marzo del 2001 quando venne riferito alla compianta regina e agli altri membri della famiglia Windsor il parere di 2000 intervistati. Secondo quanto trapelato, all’epoca solo una persona su quattro riteneva che i reali stessero lavorando sodo e appena uno su dieci pensava che ne valessero la spesa. Erano gli anni successivi alla morte di Lady Diana e l’opinione dei cittadini sulla sovrana non era particolarmente favorevole. A distanza di oltre due decenni però la situazione non è migliorata di molto anche a causa degli scandali legati al principe Andrea e alla gestione dei rapporti tra re Carlo III, l’erede al trono William e il principe Harry e sua moglie Meghan. Una prova della non ottima salute della monarchia arriva poi da un recente sondaggio Yougov che mostra come il 41% dei giovani tra i 18 e i 25 anni preferirebbe essere rappresentato da un Capo di Stato eletto con maggiori poteri rispetto al monarca.
Il nuovo anno inoltre non si è aperto nel migliore dei modi per re Carlo. Nel suo discorso di fine anno l’ultraottantenne regina di Danimarca Margrethe II ha annunciato l’abdicazione a favore del figlio cinquantatreenne Frederick. Una decisione che ha riaperto il dibattito sulla possibilità che a Londra l’anziano sovrano ceda il testimone al figlio. Sul Guardian, giornale tra i meno teneri verso la Corona, è apparso un editoriale che, citando precedenti simili in Olanda, Belgio e Spagna, invita il re a seguire l’esempio danese e a comunicare quando intenderà cedere il trono a William. “L’ereditarietà è una base indifendibile per ricoprire un’alta carica. Sopravvive solo nella più terribile delle dittature e nella più liberale delle democrazie”, scrive il quotidiano che mette in guardia re Carlo dal diventare “una statua di cera cerimoniale”.