Alla fine è crollata, raccontando ai medici dell’ospedale di Padova in cui era finita a causa delle sue ferite chi era stato ad aggredirla e per quale motivo lo aveva fatto: “Mio padre mi ha picchiata perché non voglio sposarmi”, ha rivelato la 14enne straniera protagonista della vicenda, facendo scattare i provvedimenti nei confronti del proprio genitore.
L’episodio si è verificato nella giornata di ieri, mercoledì 3 gennaio, quando l’adolescente, residente in un comune dell’area metropolitana di Padova, si è recata in un tabacchino per chiedere aiuto. Era ferita e visibilmente agitata e sotto choc, quando il titolare dell’esercizio commerciale l’ha vista entrare dalla porta: senza pensarci due volte, l’uomo ha contattato immediatamente le forze dell’ordine per segnalare l’episodio e far sì che la giovane potesse ricevere protezione. Giunti sul posto, i carabinieri hanno provveduto innanzitutto a trasportare la giovane al pronto soccorso per curare le sue ferite. I medici e gli infermieri di turno, insospettiti fin da subito dalla natura delle lesioni, hanno ipotizzato che potesse trattarsi delle conseguenze di un pestaggio e non di un incidente. Col supporto dei carabinieri, quindi, hanno spinto la ragazzina a rivelare cosa le fosse accaduto per davvero.
La 14enne è crollata e, scoppiando in un pianto a dirotto, ha iniziato a raccontare la sua tragica vicenda. Era stato il padre a picchiarla con violenza, dato che lei si era rifiutata di convolare a nozze con un amico di famiglia con cui il matrimonio era già stato combinato. Dopo le botte, terrorizzata e sotto choc, era fuggita di casa, trovando rifugio in una tabaccheria. Una volta raccolta la testimonianza della giovane vittima, i carabinieri hanno provveduto a contattare l’autorità giudiziaria. Il padre della ragazzina è stato rintracciato e denunciato per maltrattamenti in famiglia, mentre della ragazza si stanno ora occupando i servizi sociali del Comune di residenza.
“Questa vicenda ci colpisce molto e con noi tutta la comunità. Voglio ringraziare il titolare della tabaccheria per aver dato rifugio alla ragazzina e i carabinieri per essere intervenuti tempestivamente, penso proprio che senza questi due interventi gli esiti sarebbero stati tragici”, ha dichiarato il sindaco del paese di residenza della 14enne. “La famiglia era già seguita dai servizi sociali per un sostegno economico ma non erano mai emersi episodi di violenza”, ha aggiunto, “ora siamo a disposizione per inserirla in una comunità protetta naturalmente dopo i pareri positivi degli organi competenti che stanno seguendo le indagini e la vicenda”. “Davanti a situazioni del genere non si può che fare scudo come comunità per tutelare questi minori costi quel che costi”, ha concluso il primo cittadino.