E il pistolero, e la Ferragni, e ovviamente Giambruno: dite un po’, di quali altri temi fondamentali dovrebbe parlare Giorgia Meloni, oggi, durante la sua agognatissima conferenza stampa? Chissà, forse non è solo colpa della premier se non avete e non abbiamo nient’altro da mettere in pagina, se stiamo stiracchiando ed esaltando per esempio il «caso Pozzolo».
Però fatevi una domanda: se oggi qualcuno tornasse da una vacanza natalizia passata in luoghi strani (dove fingiamo che internet non esista) che cosa capirebbe del fondamentale pistolero-gate? Possibile risposta: capirebbe che durante un cenone di Capodanno nel biellese a un tizio dotato di micro-pistola (nel senso di arma regolarmente denunciata) è misteriosamente partito un colpo, dopodiché un micro-proiettile ha ferito la gamba di un elettricista che per fortuna non si è fatto granché e non ha neppure denunciato; degno di nota, certo, è che il micro-pistolero è un parlamentare (partito Fratelli d’Italia) intervenuto durante il cenone, in cui ospite d’onore era un sottosegretario sempre di Fratelli d’Italia. Detto questo, vale davvero tutte queste pagine? Questo micro-pistolero di assai relativa importanza merita davvero di essere il fulcro dell’attuale momento politico e di tutto lo spazio che vi stiamo dedicando?
Fate pure, se volete scambiare queste domande per un bieco tentativo di nascondere che «La destra sta normalizzando le armi» (titolo di un quotidiano di ieri) o che «Adesso il terrore corre in Parlamento» (altro titolo) come se non sapessimo che ci sono di mezzo due politici, e, da qui un comprensibile e legittimo interesse per una notizia che altrimenti avrebbe avuto l’appeal della donna colpita da una pallottola ad Afragola (sempre durante il Capodanno) col dettaglio che lei è morta.
Non è che ora facciamo i pompieri perché ci è simpatico il governo: è che, davvero, il fuoco dov’è? Che è successo, in definitiva? E che succederà? Il partito del pistolero valuterà il da farsi in sede disciplinare (perché ai parlamentari non dovrebbero partire colpi di micro-pistola, né gli stessi dovrebbero esibire micro-pistole: si vedrà com’è andata) dopodiché, pur in assenza di una denuncia, le forze dell’Ordine continueranno con i loro rilievi che ben definiranno circonferenza e qualità del cervello micro-pistolero. Ma politicamente ci perdoni Emanuele Pozzolo, detto Manny il caso non vale un grammo della nostra attenzione: sai che ci frega delle sue citazioni social nel 2013 su Mussolini, che fosse un No Vax (che forse, anzi, è l’unica cosa grave) e che detenesse altre sei armi o micro-armi nella sua casetta di Campiglia Cervo: il Paese sopravvive. In un partito cresciuto da 2 al 26 per cento in dieci anni può anche darsi che capiti qualche elemento non propriamente geniale: ma è un problema di cui tutti gli altri partiti si farebbero carico volentieri.
Resta l’impressione che persino un gigante mediatico dell’importanza di Pozzolo, in questa nostra landa, sia banalmente di passaggio e da un momento all’altro tornerà nell’iperspazio. La politica c’entra relativamente, anzi, sono le regole della sua assenza a farla da padrone: hanno aperto le gabbie e tra un Pozzolo e una Ferragni non c’è tutta questa differenza; milioni di internauti, pur di dar contro a qualcuno, fingono che gl’importi anche di faccende di cui non gli è mai importato nulla (dai pandori alle micro-pistole) e di cui diventano paladini per conto terzi, a patto che ogni giorno cada una nuova testa: e sarà sempre «bufera» su qualcuno, non farà differenza se si parlerà di fascismo, sessualità, linguaggio, guerre, clima, immigrazione, giustizia, uova di pasqua, micropistòle per microcèfali.